Questo giovedì, ore 18.45, la Fiorentina affronterà il Riga. Squadra interessante per come approccia le partite, gestendo bene le ripartenze e occupando le sezioni nella maniera più esatta possibile per una sintesi dei ritmi della manovra. 

Inoltre, i blu sfruttano molto le caratteristiche fisiche dei loro centravanti, appoggiati sempre dalle ali. Queste, difatti, sono vere e proprie punte, quando si trovano sul lato cieco (cioè la sezione più distante dalla sfera):

L'immagine è indicativa dei movimenti (non vengono presi in considerazione i numeri di maglia)

 

Proviamo a esaminare una loro costruzione sulla fascia:

Solitamente il centravanti (ad esempio Ilic) agisce all'interno di una sezione ben centralizzata. I compiti che deve svolgere la sua funzionalità si possono riassumere in 4 punti:

1.Profondità.

2.Appoggio.

3.Sponda.

4.Finalizzazione.

Il primo si spiega da solo: può sia puntare la profondità lui stesso, oppure scendere (quindi fungere da appoggio) e comunque crearla alle sue spalle. Spazio vuoto da riempire. E chi lo riempie? O le ali o la mezza punta. Anch'essa dotata di fisicità e finalizzazione. 

Questa funzionalità funge da vero e proprio punto di riferimento: solido e statico (in realtà con “minimi movimenti”). Se Ilic ricevesse il pallone, andando in contro (come nella situazione che stiamo per esporre), potrebbe anche fare da sponda: allargare o scambiare con (sempre esempio) l'ala che si accentra o il mediano che si propone, fuori area, per calciare a rete.

Inoltre, attaccando verticalmente, lui stesso è in grado di finalizzare l'azione: cross dalle fasce o lanci lunghi o filtranti in area di rigore.

Insomma: agisce nella via più diretta per fare gol.

L'immagine è indicativa dei movimenti (non vengono presi in considerazione i numeri di maglia)

 

Ecco una costruzione che avviene sulle fasce: il fluidificante è in possesso della palla e la scarica al mediano che si propone. La palla finisce all'ala che, tecnica e veloce, porta la sfera da gioco nella zona centrale, dove si trova il centravanti. Quest'ultimo ottiene il pallone e lo scarica al mediano che si ripropone e tenta di calciare da fuori area.

Gli altri movimenti:

Quelli spiegati sopra rappresentano una scelta, ma adesso osserviamo chi non ha ricevuto il pallone e si trova presente nell'immagine precedente:

L'immagine è indicativa dei movimenti (non vengono presi in considerazione i numeri di maglia)

 

Iniziamo dalla seconda punta (in questo caso, per riferimento, il n.11) fa due movimenti: si allarga e si abbassa; fungendo, così, sia da appoggio che da possibile "crossatore".

Adesso passiamo sul lato opposto: l'ala (in questo caso n.8) si stringe al centravanti (tracciando una diagonale che si conclude, in ogni caso, dentro l'area di rigore), mentre sulla solita fascia, vedendo (badate bene) la riuscita dello schema, il fluidificante (n.4) sale, restando, però, sempre nella via più diretta per fare gol.

Infine, forse il più importante tra i “non-ricevitori del pallone”: il mediano (n.6) che fa un unico, ma cruciale, movimento: dalla sezione 1 (centrodestra) alla sezione 2 (centro). Perché cruciale? Questo movimento permette di fungere da appoggio ulteriore, perché a una visione dell'azione più completa e aiuta a sfruttare meglio il lato cieco. E non solo: in caso di perdita del possesso, permette di creare il 4+1 della fase difensiva che ora tenteremo di analizzare.

La fase difensiva:

Analizziamo due fasi interessanti. 

La prima:

L'immagine è indicativa dei movimenti (non vengono presi in considerazione i numeri di maglia)

 

Questa fase serve soltanto per mostrare due comportamenti. Comportamenti che verranno compresi in toto con la spiegazione della seconda fase. Ma adesso specifichiamo questi.

La palla viene persa sulla fascia, anche perché di solito è lì che il Riga sviluppa i suoi schemi. Il mediano (n.6) si avvicina al portatore di palla avversario, aggredendolo. Subito dopo arriva il fluidificante che, come avevamo già detto di notare, ha visto che l'azione non è andata a buon fine. 

Dunque, gegenpressing repentino sull'avversario col pallone.

Gli altri tre difensori assumono tutti i connotati e si comportano come una linea a 3, isolando, quasi, la sezione laterale dove sta avvenendo il contro-pressing.

Seconda fase:

L'immagine è indicativa dei movimenti (non vengono presi in considerazione i numeri di maglia)

 

I due movimenti spiegati sopra portano a cosa: l'avversario perde tempo e il ritmo del contropiede viene spezzato. Poi l'arrivo dell'ala sul lato attaccato, alle sue spalle, lo obbliga ad un'azione rapida: filtrante in zona centrale. Eppure non può farlo. Perché?

Il mediano più alto corre ad occupare il centrodestra. L'ala del lato non attaccato si accentra, interpretando il ruolo della mezz'ala o del mediano.

Si crea, quindi, un 3+2 che, centralmente, dà densità.

Perciò l'avversario è costretto ad allungare la gittata del passaggio; oppure a scaricare al compagno vicino che deve o ricominciare dalla difesa, o portare la manovra, comunque, ad allargarsi.

Una situazione, questa, della retroguardia del Riga molto interessante e difficile da vedere in altre compagini. Però, in caso di difesa schierata o del 4+1 che viene attaccato di fronte e non di lato, beh… Il comportamento è classico di qualunque difesa.

La linea a 4 si stringe e il mediano corre dove può, a volte schiacciandosi sulla linea arretrata; dando vita ad una linea a 5 coperta dall'altro mediano e da una delle ali o entrambe.

Queste alcune info sulla prossima avversaria in Conference League della Fiorentina.

Speriamo di essere stati utili come sempre.

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