Stefano Cecchi all’interno dell’edizione odierna de La Nazione analizza alcuni temi sulla Fiorentina; ecco alcuni passi: “Anche stasera, nel dopocena lombardo che profuma di Coppa, sarà lì come ultimo uomo a presidiare la porta viola. Una sorte di guardiano della notte chiamato a proteggere la «barriera» dagli assalti degli estranei. La magia di chi, dopo avere vissuto sempre da comprimario nelle serie minori, alla soglia dei 33 anni si ritrova protagonista nella corsa verso un trofeo importante qual è la Coppa Italia. Che storia affascinante che è quella di Pietro Terracciano. A Firenze ha fatto una cosa a suo modo rivoluzionaria. Ovvero: a dispetto di tutto, si è conquistato sul campo la maglia di titolare, infrangendo col merito titubanze e gerarchie che erano altre. Pietro Terracciano, una variabile buona di calcio. Il portiere che, grazie alla forza serena dell’attesa, si è ritagliato un ruolo di primo piano quando sembrava impossibile farlo. A ricordarci così, insieme al maestro Manzi, che se esiste volontà e disciplina, non è mai troppo tardi per niente. Magari nemmeno per alzare una coppa da protagonista dopo anni e anni di gavetta. Una storia troppo bella perché il destino possa remarle contro”.
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