La Nazione, nella sua edizione odierna parla del portiere viola Bartlomiej Dragowski. Secondo il quotidiano, il polacco è fin dalla prima giornata condannato a guardare la partita da lontano e ad attendere in solitudine fra i pali la sua fucilazione ma in questi mesi ha ripagato la fiducia a suon di gol negati agli avversari: dalla smanacciata sulla linea a Lukaku lo scorso anno, alla risposta choc a Okaka con l’Udinese quest’anno fino al rigore di domenica scorsa di Kessie. Dragowski è un portiere monolite di scuola mitteleuropea con elementi mediterranei. Non ha solo lo stile da pallamanista tipico di molti calciatori del nord, ma sa anche leggere in anticipo le situazioni di gioco ed è bravo in uscita e sulle palle alte. Un portiere dal 6 e mezzo in su, di lotta più che di governo, che oggi colma un’esigenza (anche se è lecito attendersi di più nel gioco coi piedi). Con Dragowski, in quanto a professioni coperte, vediamo almeno il bicchiere mezzo pieno.
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