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Abodi: “Il no di Ranieri? Non penso sia arrivato a cuor leggero. Sulla disfatta dell’Italia…”

Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha commentato il rifiuto di Claudio Ranieri nel guidare la nazionale italiana.

Il commento sul ‘no’ di Claudio Ranieri e sulla disfatta di Oslo degli azzurri di Spalletti

“Il no di Claudio Ranieri alla panchina azzurra non penso sia arrivato a cuor leggero”. 

Intercettato in occasione del lancio della quindicesima edizione di ‘Mediterraneo da remare’, campagna contro l’inquinamento dei mari e dei bacini idrografici, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, commenta il rifiuto dell’allenatore romano al ruolo di commissario tecnico della Nazionale: 

“È il frutto di una valutazione di una persona retta che ha dei principi morali forti e un amore nei confronti del calcio sano. In parte ritengo sia il no a condizioni con le quali Ranieri non sa lavorare”.

Abodi ha poi parlato della situazione azzurra, e del percorso complicato dal ko di Oslo che ha portato all’esonero di Spalletti

“Oggi non ci sono le premesse migliori per la qualificazione al mondiale, anche se il percorso è ancora lungo. A volte si perde anche quando si vince e questo associa la prestazione con la Norvegia a quella con la Moldova. Abbiamo vinto, ma abbiamo dato la sensazione di una maglia azzurra che non viene profondamente rispettata e questo la passione popolare percepisce”.

Claudio Ranieri (Photo by Paolo Bruno/Getty Images via One Football)

Riflessione sul presidente della FIGC Gabriele Gravina

Tra le riflessioni del ministro, una su Gabriele Gravina e le riflessioni sullo stato della Nazionale: 

“Chi è responsabile della situazione della Nazionale? Chi deve riflettere non è solo una persona, è un sistema, perché quando un presidente federale viene eletto con il 98% sono tutte le componenti che devono capire come dare un contributo per cambiare qualcosa che non è solo il cambio dell’allenatore ma un cambio culturale, di un approccio e comportamentale. Poi il presidente federale è il più esposto e risponde, mentre a pagare in questo caso è l’allenatore. Le valutazioni tecniche non le commento, ma le modalità con cui si è consumato il distacco lasciano perplessi”. 

Fonte TMW.

Gaia Turati

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