Nel corso di ogni sosta del campionato per concedere alle federazioni nazionali d disputare match di qualificazione a coppe continentali o, in questo caso, mondiale, la formula di progettazione di queste soste non convince proprio tutti, anzi. Molti riflettono sull'argomento e giungono ad uno scenario che purtroppo si verifica spesso, ovvero che un calciatore accusi un infortunio in nazionale e torni indisponibile nel proprio club. Oppure, come nel caso della Fiorentina, un organico che ha molti nazionali sudamericani viene decimato durante la sosta, e questi giocatori fanno ritorno alla base a poco tempo dall'impegno in campionato. Ecco come la pensa Marcello Lippi, che è stato intervistato dal Corriere dello Sport: "Le nazionali influenzano il campionato?Direi proprio di sì. Vale soprattutto per chi ha tanti sudamericani in squadra. Di chi è la colpa? Delle confederazioni competenti, che non hanno voluto cambiare la formula delle loro qualificazioni al Mondiale".

Che cosa si potrebbe fare per garantire insieme l’attività delle Nazionali e quella delle società?
"Quando allenavo i sudamericani mi arrivavano il venerdì e toccava valutarne bene la condizione. All’epoca i grandi club ne avevano anche otto o nove. Significa che quella settimana praticamente non si lavorava. Il giovedì ancora oggi arrivano gli europei con due partite disputate e si fa lavoro defaticante. Il sabato mattina se sei fortunato puoi provare la squadra. Hai un’ora di allenamento, non di più. Nel caso attuale invece chi si presenta il sabato mattina ha ben poche chance di andare in campo la domenica".

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