Il peggiore degli incubi o una drammatica realtà? Comunque la si voglia vedere la Fiorentina è malata da tempo. Lo abbiamo detto e ridetto, una squadra costruita male nata dalle macerie degli ultimi anni della presidenza Della Valle fino alle ceneri di questi giorni della proprietà americana di Rocco Commisso. Dopo? Si potrà solo ‘costruire’ e non ricostruire come pensano in molti, c’è una grande differenza. Una squadra chiusa in se stessa capace di ribaltare a suo sfavore un buon risultato ottenuto nel primo tempo di Reggio Emilia, spegnendo le luci e viaggiando nel buio. Verona, Bologna, Cagliari, Crotone in trasferta, Juventus, Lazio e Napoli in casa, questo dice il calendario, ventuno punti in palio, ne basterebbero sei o sette per mettere la parola fine su questa salvezza evitando così la retrocessione nel campionato cadetto. Ci verrebbe da dire che i segnali che arrivano però non sono incoraggianti, dai sorrisi pre partita di molti giocatori a quel clima troppo disteso che buca lo schermo. Il richiamo alla maglia è un atto dovuto più che un obbligo, quel colore ‘viola’ che ha avuto un peso importante nel passato non può e non deve essere sbiadito da un gruppo che ahimè di squadra ha ben poco. Lasciateci dire che tutto quello che potrà succedere da domani come nelle prossime gare sarà il risultato di una reazione di orgoglio che deve esserci per forza di cose. Oggi la Fiorentina ha un vantaggio di cinque punti sul Cagliari, una distanza che stabilisce che la squadra di Viale Fanti nonostante un calendario ostico è ancora padrona del suo destino. Il futuro è già domani al Bentegodi contro il Verona di Juric, maestro di una squadra rivelazione di un buon calcio, di quell’allenatore che la scorsa estate aveva più di un piede a Firenze e che fu poi liquidato. Sete di vendetta? Ci auguriamo non porti rancore, anche perché nell’undici scelto da Iachini non ci sarà Milenkovic al suo posto il tecnico marchigiano impiegherà Martinez Quarta che con Pezzella e Caceres andranno a completare il reparto difensivo. Dovrebbe rivedersi l’ex di turno Amrabat mentre il ballottaggio per una maglia da titolare se la giocheranno Pulgar e Castrovilli quest’ultimo reduce da acciacchi fisici, ci saranno invece Bonaventura e Ribery che insieme a Vlahovic avranno il compito di prendersi sulle spalle la squadra. Il Presidente questa mattina era presente alla seduta di allenamento e vicino ai suoi ragazzi come tutte le alte cariche della dirigenza. Pensare al futuro rischia di compromettere il presente, meglio viverla una alla volta come abbiamo detto a partire proprio da domani. Per i processi ci sarà tempo, sono stati individuati già i capi d’accusa, l’unica speranza è che la salvezza assolva questa squadra non nei meriti ma almeno nei valori che potranno manifestarsi con una tanto conclamata reazione d’orgoglio per quella maglia che fu di Passarella, di Antognoni, di Baggio e di Batistuta tanto per citarne qualcuno… Alfredo Verni - Direttore www.fiorentinauno.com
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