Paolo Maldini, ex difensore e dirigente del Milan, a margine della premiazione del Torneo Nereo Rocco a Coverciano, si è soffermato sulla Fiorentina di Raffaele Palladino.
L’ultima volta che sono venuto qui a Coverciano era nel 2002 prima del Mondiale, di fatto la mia ultima esperienza con la maglia azzurra. Ho sempre bellissimi ricordi. La ripartenza della nazionale? A volte ci vuol pazienza, altre molto equilibrio, è anche vero che non aver giocato due mondiali di fila credo siano stati impattanti sull’idea del reale valore del nostro calcio. Qualcuno diceva che la Nazionale italiana sarà sempre protagonista, e credo che una vittoria come quella contro la Francia credo che non possa che far bene. La Serie A di quest’anno mi piace, senza dubbio: è un campionato non troppo considerato, ma a livello tecnico, tattico e di conoscenza nella top 3. La mia griglia di partenza? Credo sia la solita di sempre. L’Inter è la squadra più attrezzata, poi ci sono stati tanti cambiamenti nelle varie avversarie che hanno bisogno di un pochino di tempo per mettere un po’ insieme la squadra.
Sono venuto in città tantissime volte da avversario, molte da giocatore della nazionale, perché comunque Coverciano è sempre stato il centro del nostro calcio. Ho tantissimi bei ricordi. La Fiorentina? E’ cambiato l’allenatore, oltre che a tantissimi giocatori, credo che come al solito serva tempo. E’ vero che a volte si ha l’impazienza di ottenere risultati, ma un lavoro per essere fatto bene ha bisogno del giusto tempo.
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