ESCLUSIVA F1, Massimo Giletti: "Pericolo giocatori positivi? Ho parlato con una donna positiva 12 volte. Chiesa e Castro alla Juve? Comanda il Dio denaro. Ma anche Baggio..."

Il noto conduttore e giornalista Massimo Giletti ha parlato in esclusiva a FiorentinaUno, parlando di possibile ripresa del campionato e dei grandi obiettivi di mercato della sua Juventus che continua a puntare il mirino su Chiesa e Castrovilli. Ecco la nostra intervista al conduttore torinese:

Massimo, che idea si è fatto delle continue schermaglie tra Assocalciatori e Governo in merito alla ripresa di allenamenti e campionato? "Non riesco a capire perché si possa andare a correre nei parchi e i calciatori invece non possano entrare nei centri sportivi con le giuste precauzioni. E' una contraddizione netta". Cosa pensa della questione tamponi ai calciatori? Alcuni continuano a risultare positivi... "Proprio oggi stavo parlando con una donna che ha il COVID19 da due mesi, ha fatto 13 tamponi ed il primo negativo le è arrivato ieri dopo 12 positivi. Chi segue da vicino queste situazioni saprà come muoversi, sicuramente non possiamo giocare con i tamponi". La Lazio ha accusato la Juventus di non prendere una posizione decisa in merito alla ripartenza. La vede così? "Il problema del business nel calcio è enorme, tutte le società hanno paura di perdere introiti. Mi sembra una fesseria che Agnelli non voglia giocare". La sua Juventus intanto continua a non mollare Chiesa e Castrovilli... "Giocare nella Juventus è molto pesante, anche Bernardeschi che è un talento cristallino sta facendo fatica a Torino. Giocare con la maglia bianconera è durissima, Chiesa e Castrovilli sono altri due talenti che stanno facendo bene a Firenze, ma confermarsi con la Juve non sarebbe semplice". Alla luce dei fatti dell'ultima sfida tra Juventus e Fiorentina non sarà facile per i bianconeri trattare con Commisso... "Il Dio denaro supera tutte le controversie e le polemiche, ricordo che anche Baggio che mi sembra sicuramente più importante di Chiesa e Castrovilli finì a Torino dopo accese rivolte e discussioni. Sento tante chiacchiere".   di Vincenzo Pennisi