Nell’edizione di oggi di Sportweek ha rilasciato una lunga intervista l’ex centrocampista di Fiorentina e Roma, Hidetoshi Nakata. Questo quanto da lui dichiarato: ”Volevo cambiare vita, era diventato un business per gli altri. Sono tornato a casa perché mi sono accorto di conoscere poco le mie origini. Il sakè? Esistono tante tipologie, eppure se ne conoscono poche. Va bevuto freddo, la temperatura di conservazione non deve superare 5 gradi. L’Italia? È la mia seconda casa. Ci ho messo un po’ ad abituarmi perché la gestione del tempo è diversa. Se un appuntamento è alle 12, ci si presenta più o meno alle 12.30. Quando sono tornato in Giappone è stato difficile, arrivavo sempre in ritardo. Ormai ero italiano e mi piaceva. Sono passati 15 anni da quando sono andato via. Per me il calcio è come un fratello minore. Mi ha fatto girare il mondo e conoscere tanti amici. Probabilmente senza i sette anni in Italia, non sarei diventato ciò che sono oggi. Giocavo per passione, quando l’ambiente è cambiato ho smesso. Non avrei mai venduto un fratello per soldi. Sognavo di essere un calciatore da quando nel cortile della scuola elementare correvo per fare goal. Ci sono riuscito, adesso inizia un nuovo viaggio”.
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