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NON CI RESTA CHE.. GUARDARE AVANTI!

Ancora polemiche ma non solo (ci tocca guardare avanti). Recuperi importanti per Iachini, da Ribery riscontri positivi. Vengono presentati i volti nuovi e la dirigenza viola fa quadrato attorno alla squadra.. alla Primavera di Bigica che pareggia 1-1 al Franchi nell’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Presenti Commisso, Aquilani e lo stesso Iachini. Anche Vlahovic ha voluto spingere i suoi ex compagni da vicino. Insomma, per fortuna, si torna in campo per cercare di trasformare la “rabbia” in energia positiva ma…

Nella settimana che porta alla gara del Franchi contro l’Atalanta di Gasperini, continuano le polemiche sulla scia delle decisioni arbitrali di domenica scorsa a Torino tra Juventus e Fiorentina. Al match, arricchito di episodi molto dubbi, è seguito un post-partita ad alta tensione.. prima lo sfogo del presidente viola Commisso, poi la risposta del dirigente bianconero Nedved, per chiudere con le multe arrivate ieri ai dirigenti gigliati, Barone, Pradè ed Antognoni. Insomma il dibattito dal campo si è spostato prima nei “sotterranei” dello Stadium e poi in diretta Nazionale.. da una parte i sostenitori di Commisso e della sua lecita protesta, dall’altra i paladini del “sistema”. Giustizialisti e garantisti, bianco e nero.. forse questo scontro è durato anche troppo, soprattutto perché, a farne le spese è come sempre la parte debole in questione, a partire dalle ammende e chissà… (vedremo in campo che effetti avranno le contestazioni veementi dell’ormai famoso post-gara di Torino). Forse è stata una scelta sbagliata quella del Tycoon statunitense di tutelare i suoi diritti senza usare mezzi termini ed espressioni di circostanza come spesso accade nel nostro amato calcio. E’ complicato prendere posizione ma i tifosi gigliati non hanno dubbi e, al dire il vero, non sono nemmeno poi così soli.. in tanti prima di Rocco Commisso hanno provato a “mettere in piazza” alcune tesi, in tanti hanno fallito, risucchiati dalla bolla mediatica che così come tutto estremizza così tutto ridicolizza. Folklore, capopolo, sono solo alcuni degli aggettivi usati per “prendere parte” al discorso sempre dal lato forte (ma chissà se giusto) della storia. Quello che ne esce fuori è sicuramente la solita certezza.. La classe arbitrale italiana è intoccabile, sotto ogni punto di vista! I suoi dirigenti pronti alla battaglia se si osa solo giudicare un errore (evidente). Dirigenti, che sono a capo del sistema arbitrale dal 2009  (aggiudicandosi l’incarico per tre mandati consecutivi e, magari, facciamo anche quattro), pronti a fare la morale senza rispondere nei contenuti. Davanti a questo muro impenetrabile non ci resta che indietreggiare. Accettare tutto e accontentarci. Per carità gli errori sono sempre valori umani ma meno accettabili quando scende in campo la tecnologia. Non solo quella del campo.. sono in molti a chiedersi perché certe cose non possono essere rese pubbliche. Perché un arbitro o qualsiasi altro addetto ai lavori non può spiegare le sue scelte, proprio come fa un tecnico, un calciatore o un presidente che allo stesso modo può sbagliare. Semplicemente per tutelare anche gli interpreti stessi e per lavorare nel bene di questo sport. Ma sappiamo anche già che non avremo mai risposte di questo genere! Allora ci tocca guardare avanti e magari poi, quando tutto sarà ormai compromesso, passare da garantisti a giustizialisti, come è già accaduto in passato. Ma guardiamo avanti..  Arriva l’Atalanta, rientrano Caceres e Milenkovic in difesa dopo aver scontato le rispettive squalifiche, recupera anche Castrovilli in mediana. Ci sarà Igor, uno dei nuovi (oggi presentato dalla Fiorentina), un volto giovane e pulito che va ad arricchire il reparto arretrato con la sua fisicità e la sua “calma interiore”. C’è voglia di reagire alla sconfitta di Torino contro un avversario forte e “antipatico”. Provare ad accantonare le polemiche, che comunque avranno ancora un loro seguito, e rituffarsi in campo con la grinta degli ultimi tempi. Perché alla fine, nonostante tutto, non ci resta che.. guardare avanti!  

Alfredo Verni

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