Belotti, crediti foto profilo ufficiale Facebook Fiorentina
Belotti, crediti foto profilo ufficiale Facebook Fiorentina

“Chiamatele, se volete, resurrezioni. Attese e auspicate. La prima riferita ad Andrea Belotti. La seconda è tutta per M’Bala Nzola, l’eroe più improbabile della serata di Conference. La piovosa notte del ’Franchi’ ha restituito a Italiano, nel modo più inatteso e per questo bellissimo, l’attaccante su cui il tecnico aveva scommesso a inizio stagione. Più che scommesso, creduto ancora una volta dopo aver avuto in precedenza. 

Sapeva, Italiano, del potenziale dell’angolano e anche per questo era stato lo strenuo difensore del roccioso centravanti. Sapeva pregi e difetti e probabilmente l’unico a sapere, inoltre, come tirarlo fuori dal torpore. Un periodo difficile quello di Nzola che pareva destinato a non finire mai. Alzi la mano chi appena l’ha visto sulla linea laterale per prendere il posto di uno stremato Belotti ha pensato all’epilogo più dolce. Nessuno. O forse solo Italiano che lo ha guardato negli occhi, vedendo finalmente una luce”. 

Si apre così l'edizione odierna de La Nazione, raccontando della gioia ritrovata da Nzola e del gol segnato da Belotti, tornato ad alzare la cresta. 

Il gol di Nzola e l'abbraccio dei compagni

La conferma il guizzo più rapido nell’avventarsi sulla palla da lui stesso messa sul palo, poi ribadita in gol per l’urlo dello stadio e della panchina tutta. Una botta di autostima incredibile per il numero 18 viola che dopo un periodo difficile, probabilmente ha ritrovato se stesso. O almeno è sulla strada giusta per allontanare spettri e difficoltà.

Ha sottolineato il quotidiano.

Nzola
Nzola (ph. G.Morini)

Belotti, riecco il Gallo!

Il quotidiano si sofferma anche sulla prestazione di Andrea Belotti, il solito grande aiuto dato alla squadra condito dalla rete.

Situazione attraversata, ma in modo diverso, anche da Belotti. All’attaccante ex Roma mancava la sicurezza che solo una rete riesce a restituire a chi vive per il gol. Una girata in pieno stile Gallo, come ai tempi migliori che lui vorrebbe ripercorrere proprio qui a Firenze. Ma per il futuro ci sarà tempo e modo di parlarne. Ora serve che Belotti continui a imitare se stesso, ritrovando l’antico ardore e, soprattutto, splendore. Perchè ci sarà bisogno di altre serate come quella di giovedì.

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