Intervenuto a Radio Bruno, Leonardo Fabbri ha detto la sua sul giovane Pietro Comuzzo e sulle rivelazioni sul suo conto da parte dell’ex Fiorentina Nikola Milenkovic, partito questa estate in direzione Premier League:
Ho lo stesso mental coach di Milenkovic e Venuti: già qualche anno fa Milenkovic mi parlava molto bene di Comuzzo. L’errore più grave per domani sera sarebbe certamente sottovalutare l’avversario solo perché sulla carta si è più forti. E’ comunque bello tornare a sognare quest’anno, con quello che sta facendo Palladino.
Per questo qualcuno, alla ricerca di paragoni col passato, lo ha accostato a Pietro Vierchowod e la comparazione mette i brividi perché «il russo» è stato forse uno dei tre più forti difensori centrali mai visti a Firenze. Di certo, come Vierchowod, per ora Comuzzo ha il nome e quell’attraversare la partita in silenzio qualunque cosa accada. Che lo picchino o che picchi lui, che sia al centro dell’azione o lontano da questa, accanto al vociante Ranieri lui è quello che non sbraca mai. Quasi fosse convinto che per mettere paura all’attaccante avversario basti il suo sguardo gelido e dunque il vociare sia un’appendice superflua.
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