Intervistato da La Repubblica, il portiere viola David De Gea, ha toccato diversi temi in casa Fiorentina.
Il calcio è cambiato
Non è più come una volta, tutto è cambiato. Non è facile far comprendere ai tifosi che non si può rimanere sempre nella stessa squadra per tanti anni. Rispetto a qualche anno fa hanno molto più spazio le ambizioni personali. Una volta i senatori venivano rispettati dai calciaatori più giovani, adesso può capitare che un ragazzino quasi non ti saluti. È cambiata la vita, non solo il calcio. Mi reputo un leader e su alcuni principi non scendo a compromessi
Leader De Gea
Dopo una sconfitta non ho voglia di parlare con nessuno. Silenzio e riflessione finché non torno a casa. Invece in passato ho visto compagni ai quali non fregava niente, ridevano e scherzavano senza pensare ai tifosi e ai loro sacrifici. La mia mentalità, e l’ho ribadito anche a Firenze, è una: vincere!

Ci pensa al ritiro?
A volte, so che arriverà ma non mi preoccupa. C’è tempo, però: sto bene, mi sento in forma. Qui vivo alla grande e adoro rimanere in casa.