Comuzzo: "Firenze una seconda casa, rapporto speciale col presidente. Obiettivi? La Champions"
Il difensore della Fiorentina Pietro Comuzzo ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Radio Firenze Viola dal ritiro in Inghilterra

Il difensore della Fiorentina Pietro Comuzzo ha concesso un'intervista in esclusiva ai microfoni di Radio Firenze Viola. Ecco di seguito le sue parole rilasciate al giornalista Andrea Giannattasio.

Il lavoro personale che sta svolgendo Comuzzo per migliorarsi
Piano piano ho sempre cercato di lavorare su me stesso, chiedendo consigli a staff e preparatori per migliorare il mio fisico. Perché so che oggi è fondamentale, soprattutto per un difensore. I miei compiti sono cambiati negli anni. Sono partito da essere il giovane ragazzino, ora cerco di farmi strada. Tutti siamo un po' leader, di noi stessi e della squadra. Cerco di aiutare i più giovani di me, e cerco di apprendere sempre il più possibile dai grandi. Di strada da fare ne ho
Le richieste di Pioli
Mi chiede di essere me stesso, di mettere l'atteggiamento giusto. E se questo può essere d'esempio per qualcun altro, ben venga. Ma io cerco semplicemente di essere me stesso
L'interesse del Napoli lo scorso gennaio
E' successo tutto un po' di fretta. Potevo aspettarmelo, ma è stato tutto veloce. Non ragionavo a quello che stava accadendo. Nei giorni caldi ci pensavo tanto. Poi quando è finita la trattativa, sono ripartito per la mia strada per continuare a dare il massimo per la mia squadra
Quanto ha apprezzato il rinnovo di contratto con la Fiorentina?
Tanto, mi apprezzano parecchio e io cerco di ricambiare in campo
Ha parlato con Commisso?
Sì, è una bravissima persona. Quando venne a mancare mia mamma fu tra i primi a venire in Primavera a consolarmi. Abbiamo un rapporto speciale
Cosa rappresenta per lei Firenze?
Per me è una seconda casa. Sono andato via a 14 anni, mi ha accolto da sette anni e la valuto come una famiglia. Sono sempre stato bene e mi sono sempre sentito a casa
I sogni per il futuro
Cercare di raggiungere la Nazionale, vincere qualche trofeo. Ogni mattina mi sveglio per dare il massimo e migliorare. Non vedo a lungo termine, cerco solo di migliorare giorno dopo giorno per arrivare a quegli obiettivi. Io cercherò di mettermi in mostra per essere convocato in Nazionale, poi si vedrà. Ma darò sempre tutto per cercare di rappresentare questo paese
Gli obiettivi della squadra per la prossima stagione
L'asticella si è alzata, tramite anche il mister e acquisti importanti. Vogliamo fare meglio della stagione precedente, quindi magari alzare un trofeo e puntare a una coppa più importante. L'obiettivo sarebbe la Champions League, però lo valuteremo passo dopo passo
Quanto hanno pesato le sconfitte in Conference League
La semifinale è stata una batosta ma allo stesso tempo aiuta. Esperienze così importanti non mi erano mai capitate, quindi mi ha dato consapevolezza. Possiamo starci lì tranquillamente, e fare anche di meglio. Cercheremo di migliorare e arrivare in fondo a qualunque competizione
Com'è lavorare con Edin Dzeko?
Ha un'intelligenza fuori dal comune. Vede cose che tu non riesci a vedere. Certi colpi in allenamento ti chiedi come gli riescano. Ti dà una mano a vedere prima le cose. Marcarlo è un bel problema... Non è piccolo (ride, ndr)
Le differenze tra Palladino e Pioli
"Più o meno le cose sono simili. Poi ci sono alcune preferenze che il mister ha, come essere più aggressivi o chiudere il campo più da una parte. Noi cerchiamo di assecondarlo, dobbiamo avere chiare le idee di quello che è il suo stile di gioco. Sia con palla che senza palla
Con chi segnerà il suo prossimo gol?
Il primo l'ho segnato a casa, nell'ultima di campionato. Se avessimo vinto 2-1 con la mia rete sarebbe stato ancora più bello... (ride, ndr). Non penso a quando farò il prossimo, non me l'aspettavo nemmeno quello di Udine. Spero solo di farne. Il mio obiettivo è quello di aiutare la squadra, anche salvandola dai gol
Le impressioni sullo stadio del Nottingham e cosa si sono detti con Milenkovic
Lo stadio è bellissimo. Mi emoziona sempre entrare negli stadi che magari vedevo da piccolo. Nikola è un bravissimo ragazzo, mi ha sempre dato una mano. Ci siamo messi a parlare, mi ha fatto l'in bocca al lupo. Pure io gli auguro il meglio possibile