Foto Twitter ACF
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Intervistato alla Gazzetta dello Sport, Cesare Prandelli ha parlato di come il Bologna di Thiago Motta possa davvero rappresentare sorpresa di questo campionato di Serie A e di come le voci sulla sua partenza o permanenza al Dall'Ara gli ricordino quello che lui stesso visse anni fa a Firenze, quando la sua squadra incantava l'Europa. 

“Rimasi a Firenze perché ero certo di far bene”

Queste le parole di Prandelli: "Thiago lavora molto sui concetti di gioco e non sulle situazioni ripetute, schematiche, di quelle per intenderci che se ti va male uno schema salta tutto. Non è un calcio schematizzato, piuttosto direi un calcio concettuale. E’ carismatico, posato, sicuro ma allo stesso tempo convincente con i propri giocatori. Mi sembra di capire che c’è una serenità assoluta, sia fra chi gioca di più sia fra chi gioca di meno […] Se deve restare per aprire un ciclo? Non saprei, ma vedo che la città sta godendo davvero. Il club valorizza i propri investimenti fatti bene e magari ci sarà uno sbocco in Europa. Successe anche a me in passato: ero convinto che con quella Fiorentina lì,  costruita negli anni, si potesse andare molto avanti, vincere. E rimasi”.

Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina
Cesare Prandelli sulla panchina della Fiorentina

Le parole di Marchini su Bologna-Fiorentina

"Ha vinto la squadra che ha giocato meglio. La Fiorentina invece è in difficoltà mentale e fisica. Il Bologna ha continuità di rendimento mentre i viola sono su un'altalena. La rosa della Fiorentina in questo momento è superiore ma dal punto di vista dei risultati sta meglio il Bologna. La Fiorentina sta pagando la difficoltà di Nico, Arthur e Bonaventura. Si è visto un divario tra le due squadre clamoroso, pur sapendo che la rosa viola resta migliore. Ora serve tranquillità perché la stagione è ancora lunga e gli obiettivi sono tanti. Italiano sta affrontando il periodo più difficile della sua carriera. Non credo che Italiano sia rimasto senza idee, mi sembra più che altro che sia rimasto senza giocatori. I risultati arrivavano soprattutto quando Bonaventura e Nico facevano girare la squadra. Il calendario della Fiorentina sarà sicuramente stimolante, ma soprattutto difficile."

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