Ancora Fazzini: "Slalom col Polissya? Ancora me lo rivedo. La 22? Come Kakà"
Jacopo Fazzini racconta anche della sua vita più intima al di fuori del campo da calcio. Questo ciò che ha detto sempre alla Gazzetta dello Sport

Jacopo Fazzini racconta anche della sua vita più intima al di fuori del campo da calcio. Questo ciò che ha detto sempre alla Gazzetta dello Sport.
Fazzini racconta della sua vita privata: tra amici e famiglia
Sono un viareggino puro. La mia vita è lì, semplice: amici cari, PlayStation e a volte mi schiero. La mia ragazza. La famiglia, papà commercialista, mamma insegnante.
C'è anche Carolina. Che soffre da piccola di una malattia rara: la sindrome di Rett. Colpisce solo le donne. Rimani bambino. lo e Tommaso, per quel che possiamo, diamo una mano e siamo abituati a conviverci. Abbiamo pure creato una fondazione, "Ti amo", e a Viareggio c'è un medico esperto di questa malattia. Si lavora a una sperimentazione per la cura, ma è lunga. Di sicuro capisci che le cose importanti della vita sono altre

La sua carriera tra Empoli e Firenze, lo slalom col Polissya e il numero di maglia
Da ragazzino andavo a Empoli col treno. E' stata una tappa importante, è parte
della mia vita. Sento ancora tanta gente nel club. Ora sono a Firenze, vivo a 10
minuti dal Viola Park. Così non becco il traffico.
Slalom col Polissya? Sa quante volte l'ho rivista? Un tacco di un difensore l'ha deviata, altrimenti entrava e sarebbe stato stupendo.
Perché la 22 e non la 10? Qui era di Gudmundsson. Il 22 lo portava Kakà, uno che mi è sempre piaciuto.