Al Corriere Fiorentino ha rilasciato un'intervista David Pizzarro. Queste le sue dichiarazioni:

"Tutta la piazza si aspetta una conferma di quanto fatto vedere nella scorsa stagione quando si è visto un ottimo calcio, giocato alla pari anche con le squadre più forti. Però quest'anno vedo più entusiasmo intorno alla Fiorentina e la società ha fatto un mercato importante perciò tutti si aspettano molto di più, soprattutto evitando quelle distrazioni che come dicevo lo scorso campionato sono costate qualche punto. Come gestire le partite tra Serie A ed Europa? Saranno fondamentali la testa e l'entusiasmo di una piazza dal palato sopraffino che ti sorreggono anche quando le gambe non reggono. Purtroppo ci si allena durante le partite stesse ma recuperare oggi è più semplice poi credo che anche per la squadra aver riportato la Fiorentina a giocare in Europa è uno stimolo in più. L'unica attenzione è nello gestire bene i viaggi che portano via tempo ed energie. Squadra e staff devono solo abituarsi a questa nuova realtà ma sono fiducioso. Perché poi al di là dei viaggi pesanti e in paesi all'inizio magari poco conosciuti soprattutto in Conference, più si va avanti e più ci si diverte. Salto di qualità? Me lo aspetto da tutti, ma soprattutto da Amrabat perché la dogana in mezzo al campo è importante e questa è una sua caratteristica. Penso questo possa essere il suo anno anche perché Italiano gli ha dato fiducia scegliendolo al posto di Torreira e lui deve ripagare questa investitura. Amrabat, Biraghi che ha grande personalità e Gollini che ha già giocato in Europa possono essere i leader della squadra. Inoltre mi aspetto molto da Jovic, che finora non è riuscito ad imporsi al Real ma è un giocatore importante per il gioco viola. Ricordi europei? Vorrei tanto rigiocarla quella semifinale con il Siviglia. All'andata nonostante il ko avevamo giocato bene e avuto due palle gol importanti con Mati e Gomez, potevamo giocarcela al ritorno ma non ci riuscimmo, con Ilicic che sbagliò anche un rigore. E non ho ancora digerito come è finita perché non meritavamo di uscire in quel modo anche se non va dimenticato che il Siviglia era uno specialista delle Coppe. E' stato un periodo bellissimo quello vissuto con la mia Fiorentina in Europa. Il nostro biglietto da visita era il nostro gioco che andavamo ad imporre dappertutto. I risultati potevano non essere sempre positivi ma la nostra era un'identità precisa che portavamo anche in Europa".

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