“Fast Fast!” è il motto di Rocco Commisso. Eppure, la salvezza della Fiorentina sembra destinata ad avere un andamento lento. Slow, slow, con buona pace di chi sperava in una inversione di tendenza. I gigliati escono dal Franchi con un punto, i soliti difetti, e qualche speranza. Iachini sorprende rinunciando a Chiesa, Cutrone e Vlahovic dal primo minuto e dando spazio a Kouame e Sottil. Una scelta che non paga. E’ il Verona a partire forte. Veloso e Pessina annullano Pulgar e Castrovilli, Ribery è garanzia di classe ma non riesce ad incidere come in altre situazioni, Kouame ci mette voglia e fisico, ma lotta solo contro il trio di difensori del Verona. Sottil non riesce mai ad entrare in partita. Qualcosa, insomma, non funziona. Gli uomini di Juric, pressano, controllano il gioco, attaccano. I viola sono troppo timidi. E pur con l’attento lavoro in copertura, è solo questione di tempo. E a colpire è proprio il fuoco “amico”. “Piacere, sono Amrabat” sembra dire il futuro centrocampista viola. Al 17′ si inventa un assist che spiazza l’intera difesa viola e lascia Faraoni solo davanti a Dragowski. Il polacco nulla può sull’acrobazia che porta i veneti in vantaggio. La seconda parte della prima frazione è una fotocopia della prima. I tiri di Kouame prima e Castrovilli poi provano a scuotere i gigliati, ma il primo tempo finisce come era iniziato: poco viola e gialloblu in totale controllo. All’intervallo Iachini corre ai ripari: dentro Chiesa e Cutrone, fuori Ribery e Sottil, e il risultati si vedono. Il pallino del gioco passa nelle mani dei viola. Ora sono i gigliati a provarci, a pressare, ad essere aggressivi, ad essere propositivi. Ma, come troppo spesso, la Fiorentina spreca e non riesce a concretizzare. La mira alta o l’ultimo passaggio mancante sembrano destinati a portare l’ennesima delusione stagionale. La stanchezza prende il sopravvento. I veneti concedono, i viola anche. Quando ormai ogni speranza sembra abbandonata, però, al ’96 sono proprio Chiesa e Cutrone ad addolcire la serata. Filtrante dell’esterno, gol dell’ex Milan. Proprio i due che forse, più di altri, sono mancati nel corso di questo campionato (o mezzo campionato, nel caso di Cutrone). Un gol che non cancella i difetti o l’annata storta, certo, e neanche tutta la delusione del post lockdown. Ma che dà morale, sblocca due importanti giocatori, smuove la classifica e avvicina la salvezza. In attesa di poter progettare un futuro migliore. Un futuro fast, come la prestazione di Amrabat di stasera. Fast, come la voglia di fare di Kouame. Proprio loro, prima ancora del risultato, sono le note positive della serata
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