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Cecchi: “Audero è un profilo a metà, questo è il tempo di sognare”

Stefano Cecchi è stato intervistato a Radio Bruno, durante ll Pentasport. Qui, ha affrontato vari temi relativi alla Fiorentina.

Ecco le parole del noto giornalista:
“Paradossalmente la fine di questa stagione lascia maggiore entusiasmo della precedente in cui si discuteva dell’addio di Torreira e Odriozola. Società e tecnico sono sulla stessa lunghezza d’onda e anche il pubblico è tornato a gustare il piacere di tifare Fiorentina. Perché non dovremmo toglierci altre soddisfazioni la prossima stagione? Aspettando di capire dalla Uefa se saremo in Europa oppure no”.

Portiere?

“Audero è un profilo a metà, questo è il tempo in cui sognare. Vicario mi deve ancora convincere fino in fondo, su 20 palloni in una partita fa 19 parate, ma un errore ce lo mette e lì l’Empoli prende goal. Montipò non mi convince, ha fatto un campionato discreto e un grande spareggio, però non mi scalda. Caprile lo prenderei, mentre non promuoverei Cerofolini”.

Centravanti:

“Nzola ha il grande vantaggio di essere conosciuto da Italiano, ma mi convince comunque a metà. Ha la fisiognomica che può ricordare Vlahovic, può crescere ma nello spareggio col Verona l’ho visto male. Nzola al posto di Cabral? “Per il gioco di Italiano Nzola ha qualcosa in più, ma è un rischio. A Cabral mi lega un grande affetto. Nzola invece ha un carattere particolare, ha le caratteristiche giuste ma a 27 anni è sempre allo Spezia. La storia fiorentina di Jovic e Cabral ho come l’impressione che debba essere ancora essere scritta Se Italiano fa il nome di Nzola, vuol dire che proprio così convinto dei due non è.”

Icardi?

“Farebbe scaldare la piazza, è uno che trasforma in oro qualunque cosa gli capiti in area di rigore. I numeri in Turchia sono importanti, poi però c’è l’extra campo, non ho abbastanza referenze dalla Turchia per valutare se sarebbe un colpo da fare”.

Regista:

 “Il miglior Italiano in questi due anni è stato quello del 4-3-3, quello col regista in mezzo al centrocampo. Mi aspetterei al posto di Amrabat un regista vero, a me piace Maxime Lopez che è un piccolo Torreira e ha tanto calcio dentro. Mandragora non mi riempie gli occhi, rimane nel guado tra il bene e il banale. Laurientè lo prenderei subito, mentre Hjiulmand come dopo Amrabat non mi convince fino in fondo. Vorrei rivederlo ad altri livelli”.

Rebecca Di Gregorio

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