Era il 18 marzo della stagione 1978-79. Si giocava allo Stadio Comunale di Firenze Fiorentina-Catanzaro.

Sulla panchina dei calabresi sedeva Carlo Mazzone (domani compirà 85 anni). Nella sua storia, come allenatore, ha girato molte squadre, legando il suo passato soprattutto all’Ascoli.

Infatti, dopo aver portato i marchigiani dalla Serie C fino alla maggiore lega italiana di calcio e averli salvati al primo anno in Serie A, Sor Carletto venne ingaggiato dall’allora Presidente della Fiorentina, Ugolino Ugolini.

Subito alla prima stagione coi viola vincerà la Coppa di Lega Italo-Inglese, battendo ad Upton Park il West Ham Utd per 0-1, grazie alla rete di Walter Speggiorin. Attaccante che non riuscì mai, in quel di Firenze, a trovare una certa continuità realizzativa: 52 presenze e soli 8 gol.

Le strade di Mazzone e della Fiorentina si divideranno con l’esonero nella stagione 1977-78. Il tecnico romano venne sostituito da Mario Mazzoni. Questi venne a sua volta sostituito da Giuseppe Chiappella. I gigliati arrivarono quartultimi, salvandosi, a discapito del Genoa, per differenza reti.

Nella stagione precedente, invece, la squadra aveva raggiunto un ottimo terzo posto, dietro a Juventus e Torino. I granata persero lo Scudetto solo di un punto. Entrambe le compagini torinesi diedero vita ad un campionato a parte.

Ma torniamo alla partita.

Era il 18 marzo 1979. Stadio Comunale di Firenze. Fiorentina e Catanzaro si affrontavano. All’andata, in Calabria, il match terminò con un pareggio a reti bianche.

Sulla panchina dei gigliati sedeva Paolo Carosi. Soprannominato Il Barone, legò il suo cuore e il suo passato alla Lazio. E’ scomparso il 15 marzo del 2010 all’età di 71 anni.

Con la viola raggiunse un settimo e un sesto posto in Serie A. Venne esonerato nel gennaio 1981 sotto la pressione degli ultras fiorentini.

Dall’altra parte c’era, come detto sopra, Sor Carletto che quella stagione piazzò il Catanzaro nono: a meno un punto dalla Lazio ottava e a meno 4 punti dalla Fiorentina settima e dal Napoli sesto.

Le formazioni:

FIORENTINA: Galli, Orlandini, Tendi, Galbiati, Galdiolo, Amenta, Restelli, Bruni, Sella, Antognoni, Pagliari. All. Carosi.

CATANZARO: Mattolini, Sabadini, Ranieri, Menichini, Groppi, Zanini, Nicolini, Orazi, Braglia, Improta, Palanca. All. Mazzone.

L’arbitro della gara fu Pietro D’Elia della Sezione di Salerno. Nella sua carriera, come Direttore di Gara, raggiunse 192 presenze nella massima serie del calcio italiano. Smise, per aver raggiunto il limite massimo di età, nel 1992. Dopo una carriera iniziata nel 1977.

Ha arbitrato 2 Derby di Milano, 5 di Roma, 3 di Torino e 2 di Genova.

Inoltre, a livello europeo da annoverare: la finale del 1992 di Coppa delle Coppe e la Semifinale di Coppa UEFA del 1988 Club Bruges-Espanyol.

L’unica “macchia” del suo curriculum?

Nel maggio 1991 La Repubblica riportò:

Domenica 5 maggio, in un ristorante di Torino, a due passi da Porta Nuova: si chiacchiera ad alta voce di calcio. Tavolate sparse: giornalisti, Nizzola, Moggi, Calleri, un alto dirigente Fiat. Arriva anche l' arbitro D' Elia: arriva da San Siro dove ha appena finito di dirigere (maluccio) Inter-Samp, la partita-scudetto. Ha appena rinunciato ad andare a Pressing, vista l' aria che tira. Meglio Torino. Ma per qualcuno la cena è galeotta: si parla di un incontro conviviale a tre (Nizzola-Moggi-D' Elia), di una rivelazione di D' Elia al presidente della Lega e al direttore generale del Torino (il prossimo anno farò il presidente dell' Avellino). Così D' Elia, già deferito per dichiarazioni contro Campanati e sospeso un anno dall' Uefa per vecchie storie, non arbitrerà più nemmeno in Italia, per questa stagione: è stato sospeso cautelativamente.

Comunque, concludendo il racconto del match:

Dopo il rigore sbagliato dai viola, con Amenta che calciò non abbastanza angolato da rendere inefficace l’intervento di Mattolini, i calabresi riuscirono a trovare il vantaggio al 32’ minuto con Palanca. L’attaccante calciò nel sette una punizione dal limite dell’area.

Famoso per i suoi gol da corner, ben 13 in totale, ha raggiunto le sue massime prestazioni proprio col Catanzaro: 331 presenze e 115 reti.

La Fiorentina non ci stava e continuava a pressare. Al minuto 10’ della seconda frazione di gioco, Bruni mise un filtrante in area di rigore e la palla, in maniera rocambolesca, finì sul piede destro di Pagliari. Il gigliato segnò il gol del pareggio finale.

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