CASTROVILLI, È davvero il numero "dieci" del futuro viola?


Rui Costa, Domenico Morfeo, Hidetoshi Nakata ed Adrian Mutu. Questi sono solo alcuni esempi di chi ha avuto l'onore e l'ònere di indossare la maglia numero 10 in quel di Firenze. Una tradizione dall'inestimabile valore che ad oggi è portata avanti da Gaetano Castrovilli: non propriamente un bomber offensivo. Tuttavia, il calciatore pugliese ne sa ed anche parecchie.
Chiunque ne raccolga l'eredità viene considerato, a prescindere, un predestinato. Lo sapeva Roberto Baggio, passando per Pietro Maiellaro e finendo con Kevin-Prince Boateng. Ed ora Castrovilli cerca di dimostrarsi maggiormente degno rispetto ai suoi colleghi passati. Infatti, non sempre quella suddetta aspettativa viene confermata, anzi. Negli ultimi anni pare essere sempre stata disattesa. A cominciare da qualche stagione fa quando un certo Federico Bernardeschi aveva deciso di onorarla ed indossarla per i suoi, ormai, ex tifosi viola. L'attuale ala juventina dal 2015 al 2017 aveva portato la dieci dietro la schiena con la Fiorentina. Ci ha giocato 93 partite, segnato 23 gol e propinato 12 assist ai compagni. In seguito, arriva il trapasso verso gli acerrimi rivali: un comportamento non propriamente degno di quel numero, ecco. L'abbiamo nominato qualche riga fa. Certamente, il bagaglio tecnico del ghanese Kevin-Prince Boateng non discute minimamente, sia ben chiaro. Tuttavia, considerato che l'attuale punta di diamante del Monza la passata stagione indossava proprio la dieci, qualcosina di più c'era da aspettarselo. O meglio, era il tifoso che nutriva quell'aspettativa. Ed invece, nella stagione 2019-2020 Boateng fa il suo ma solo per 14 presenze e riuscendo a segnare un solo gol: un dieci più che atipico, ecco. Se prendessimo come termine di paragone, per esempio, Stefano Fiore noteremmo come non ci sia proprio storia tra le due carriere fiorentine. Entrambi hanno passato un solo anno in quel di Firenze, ma quest'ultimo nel 2005/2006 ha indossato la dieci per bene 41 presenze, riuscendo a segnare anche 7 gol in un campionato non propriamente semplice all'epoca. Inoltre, Fiore ha costituito, per l'appunto, il primo vero numero dieci di mister Prandelli, prima che arrivasse il mostro sacro direttamente dalla Romania. Signore e signori, quello di Adrian Mutu rappresenta, forse, l'ultimo vero numero dieci della società gigliata. Ed è un'opinione, questa, che ormai prende piede tra le migliaia di tifosi fiorentini. Il centravanti quella maglia l'ha onorata ed eccome. Per lui il terreno di gioco ha dato modo di collezionare ben 143 presenze, 69 reti segnate e 26 assist per i colleghi che lo hanno accompagnato dal 2006 al 2011. Cinque anni di fuoco in cui la Fiesole tutta, ma non solo, hanno avuto modo di godersi tutto il fascino che quel numero dietro la casacca viola possa mai offrire in termini di emozioni. Ed eccoci ritornati ai giorni nostri. Magari non riuscirà a segnare la stessa mole di gol dei suoi predecessori. Magari non avrà lo stesso carisma e non sarà erto ad eroe nazionale del suddetto centravanti viola. Tuttavia, Gaetano Castrovilli oggi indossa quella maglia e sa meglio di tutti quanti messi insieme cosa rappresenti per il popolo viola. E sul campo il pugliese sta dando modo di credere a tutti gli addetti ai lavori di sapere sopportare a dovere quel fardello. Certo, è anche vero che quest'anno abbia cominciato con qualche acciacco in più, ma se ritrovasse quella spensieratezza d'un tempo, è cosa certa che la Fiorentina riavrà, finalmente, il suo vero numero dieci: rinnovo permettendo.
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