Nell’edizione odierna del Corriere Fiorentino, viene affrontata nuovamente la questione delle modifiche dello Stadio Artemio Franchi, proposte dalla società viola, che vorrebbe renderlo più moderno e confortevole per i tifosi. Si è aperto in merito un enorme dibattito, che ha scavallato addirittura i confini continentali, con petizioni on line, proteste da parte degli ambientalisti e l’intervento da parte dell’ICOMOS (Comitato UNESCO) a salvaguardia di quello, che viene considerato dai conservazionisti, un patrimonio architettonico pubblico. Queste le parole del presidente Gunny Harboe: “Non diciamo che i cambiamenti non siano possibili ma siamo contrari alla demolizione, perché in quel caso il Franchi è perso per sempre. È una proprietà pubblica, un simbolo della storia dell’architettura. Forse ci sono soluzioni alternative, sia per intervenire e rinnovare che per il futuro utilizzo. O forse i nuovi proprietari vogliono troppo rispetto a quello che puoi ottenere da quello stadio”. Nonostante tutto il polverone sollevato, la Fiorentina non sembra smuoversi dal suo progetto di miglioramento dell’impianto attuale, come confermato dalle dichiarazioni di ieri di Joe Barone.
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