Foto di Giacomo Morini ©
Foto di Giacomo Morini ©

Moena si è conclusa, e sotto gli occhi di migliaia di tifosi che oltre ad entusiasmo e passione hanno messo cuore ma soprattutto speranza. 

La stessa speranza nel vedere il secondo tempo di Fiorentina-Galatasaray graffiata proprio dal numero 33.

Speranza che quest’anno la squadra possa dare il meglio, e per meglio si intende raggiungere come minimo l’Europa League, ripeto, COME MINIMO L’EUROPA LEAGUE

Ma le speranze non sono solo globali o superficialmente generalizzate al gruppo; ci sono speranze per alcuni giocatori che possano colmare il vuoto dei campioni del passato, e speranze che possano non far rimpiangere quelli scappati l’anno scorso. 

Si spera che Dodò faccia meglio di Odriozola, si spera che Mandragora faccia meglio di Torreira e che Jovic torni ad essere il nuovo bomber della Fiorentina, quel bomber che  a gennaio, dopo un anno di gol, è scappato con la prepotenza di sentirsi grande, e forse lo è.

Ma i Fiorentini sono molto legati ai figliocci adottati, ed è in loro che ripone tutte le speranze un tifoso viola. Uno su tutti, Riccardo Sottil.

Ecco proprio lui, Ricky; il figlio d’arte che non ha ne arte ne parte. Invece no signori miei. Riccardo è un professionista con i fiocchi. Uno che fa silenzio, ma che nel suo mutismo di protagonismo urla a gran voce la voglia di esplodere.

Un ragazzo semplice, gentile, sempre disponibile con i tifosi e con la gente; sempre dedito al lavoro, al sacrificio al sudore e alla voglia di mettere tutti a tacere. Tacere quelle voci che lo vorrebbero più tenace, più cattivo, più prolifico insomma che segni di più; ma bisogna stare tranquilli è lui il primo a saperlo e ci sta lavorando. A proposito oggi un altro strillo del 33. 

Inizia la nuova stagione, e si parte con il ritiro in Val di Fassa; e tutti gli occhi su Gonzalez, su Ikonè, su Jovic, Mandragora, Gollini… ed invece guarda chi salta fuori? Esatto, il ragazzo che tutti aspettiamo. Segna e fa segnare, sempre con il suo silenzio ma con la voce di chi va in campo determinato. Oggi occhi puntati su tutti, ma proprio tutti, e chi emerge? Chi il migliore in campo? Avete ancora indovinato, sempre Ricky.

Già, sempre Ricky, sempre assorto nel suo silenzio, si prende la medaglia di miglior giocatore del ritiro e della prima amichevole di spessore. Quel silenzio che nel 2016 lo porta a giocare con la Fiorentina… In silenzio viene prestato al Pescara, in Serie B, dove segna il suo primo gol da professionista.

Sempre in silenzio la Fiorentina lo da al Cagliari, dove inizia a fare davvero molto bene, ma poi il destino beffardo gli strozza l’urlo in gola e ancora silenzio.

Sempre in silenzio Sottil…ritorna a Firenze per giocarci; e allora? 24 presenze 3 gol. Troppo poco diranno i tifosi viola, per quel ragazzo che sembra un peperino ma che non conclude mai.

E allora sempre in silenzio Sottil… rimane a Firenze stavolta non per giocarci ma per prendersela, per farla sognare e per sognare lui stesso di diventare quell’immagine che ha sempre scolpito dentro di se; perché lui è consapevole del proprio potenziale e come un demone intrappolato nel suo corpo, spera di poter togliere il sigillo per far si che si impossessi di lui e diventi il nuovo campione della Fiorentina.

E per favore, basta critiche fuori luogo, il ragazzo è dotato di una sensibilità immane, che quando legge o ascolta qualcosa lontano dalla sua realtà e dal suo principio di vita si rattrista; quindi che si faccia silenzio. Perché stando zitti potremmo poi scoprire che il silenzio di Ricky è un urlo di puro talento.

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Italiano: "Sono molto arrabbiato per il primo gol, ma soddisfatto per.."

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