Il miracolo Italiano è compiuto. Lui, che ci ha creduto fin dal primo giorno di ritiro, ha raccolto una Viola appassita da cinque anni di buio, l’ha fatta crescere, e l’ha portata a riveder le stelle. L’ha fatto chiudendo nel migliore dei modi possibili, battendo la Juventus, e chiudendo i conti con un destino che lui stesso aveva più volte evocato. Tutto il resto, sta nei numeri. Il +22 rispetto alla scorsa stagione, i 41 punti raccolti in casa, le sei posizioni scalate in soli 12 mesi. Un miracolo sportivo, appunto, festeggiato in un Franchi viola come ai bei tempi. Certo, pensando al futuro, non è passata inosservata la scelta del mister, che ha deciso di giocarsi la partita dell’anno lasciando in panchina i due colpi di gennaio. Quelli che, in teoria, avrebbero dovuto attutire il colpo per la partenza di Vlahovic. Né Cabral, né Ikoné, quindi, ma Piatek (che non giocava titolare dalla sfida con l’Udinese) e Saponara. Per il resto, tutto secondo le attese. Con un’eccezione: Venuti, ancora titolare al posto di Odriozola.
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