
Un altro estratto della lunga intervista di Castrovilli al Corriere dello Sport.
Sul debutto in Nazionale: «Questa stagione, fino all’inizio di marzo, è stata meglio di un sogno. Dalla Serie B mi sono ritrovato prima in A e poi a debuttare in Nazionale. Ho faticato a trattenere le lacrime, quel momento è stato un’emozione incredibile. Mancini? Mi ha detto di continuare a lavorare, nel club e in Nazionale. In Italia ci sono tantissimi giovani forti, con il sudore si può ottenere tutto». Sull’Europeo:«Io so solo che avrò un anno in più per migliorare e provare a essere utile alla causa. Gli Europei sarebbero un traguardo incredibile». Sui giovani in Serie A: «Credo che tutto il calcio stia cambiando, come dimostrano le scelte del Ct Mancini. Detto questo, la Fiorentina ha fatto da apripista: ha lanciato diversi giovani e con la nuova proprietà questa attenzione è diventata ancora più evidente». Sulla quarentena: «Mi manca il campo, lo spogliatoio, il trascorrere il tempo con il tecnico, lo staff, i compagni. Mi mancano le partite, più di tutto il tifo sugli spalti. E poi, mi manca la mia famiglia. E’ un periodo difficile. Cosa voglio fare quando ne usciremo? Riabbracciare i miei familiari, ma anche poter uscire per mangiare un gelato. Insomma, tornare a vivere».
Sulla musica: «Adesso quando mi alleno ascolto il Reggaeton. In generale ascolto musiche neomelodiche, come Niko Pandetta: ci sono molto legato, mi ricordano la mia infanzia». Sulla paura del Virus: «Sarei ipocrita a dire il contrario. Questo virus è sconosciuto, nessuno sa cosa può comportare. Ho avuto paura per i miei compagni, per me, per le persone dello staff. Il peggio è passato, adesso stanno tutti bene». Sullo spogliatoio: «Lo spogliatoio è fondamentale. E’ lì che si costruiscono le fortune di un club e quello della Fiorentina è fantastico». Sui prossimi gol:«Lo dedicherò a Iachini, che mi sta facendo crescere moltissimo. Ma vorrei dedicarne uno anche alla mia fidanzata Rachele, ai miei familiari e, soprattutto, a tutte quelle figure professionali che sono in prima linea, pronte a tutto pur di salvare vite umane». Sul giocare ogni tre giorni: «Ho talmente tanta voglia di calcio che sarei pronto a tutto. Siamo professionisti, dovremo stare attenti, ma con le giuste precauzioni e con allenamenti mirati potremo affrontare qualsiasi cosa».