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Malusci: “Il gioco di Palladino? Un allenatore non può lavorare in queste condizioni”

L’ex calciatore Alberto Malusci, che esordì con la maglia della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Il Pentasport sul calciomercato Viola e la gara contro il Parma. Di seguito le sue dichiarazioni.

Le parole di Malusci

Comuzzo a Parma è stato il migliore dei tre. Preciso e diligente, un ragazzo su cui potremmo fare affidamento. Nico? Parliamo di situazioni molto bizzarre. Nico ha firmato il rinnovo l’anno scorso; certo è che se un giocatore resta a Firenze con il mal di pancia, bene che vada via. Come fatto con Amrabat, ci si potrebbe mettere al tavolino e ricordargli la sua centralità nel progetto Fiorentina, perchè si, è importante la motivazione, ma anche avere giocatori molto forti. 

Alberto Malusci

Sul gioco di Palladino

Ci sono tanti punti di domanda. E’ un calcio che non mi piace, perché un allenatore in queste condizioni non può lavorare. Palladino ha un concetto di gioco che mi piace molto, diamogli il tempo di farci vedere quello di cui è capace. Dopo una partita non possiamo subito richiede la difesa a 4. Certo, sabato ci sono state molte pecche a livello tattico, ma i protagonisti della difesa non hanno fatto certo la loro miglior prestazione per evitare occasioni come, in realtà, sono veramente capitate. Quindi, prima lavorare sugli interpreti poi sui concetti. Con Friburgo e Montpellier, ho visto una squadra che verticalizza molto. Sabato, invece, ne abbiamo fatte poche. Chi dice che Palladino non stia facendo un lavoro a lungo termine, lavorando tanto più su forza e corsa aerobica? Penso che, invece una squadra di medio-bassa classifica puntano a fare una preparazione per essere pronti sin da subito per mettere i primi puniti in cascina sin dalla prima giornata. Alla Fiorentina, in una simil situazione, poteva fare la differenza la qualità, ma quella in campo non c’era. Difesa’ Perchè non metter Quarta centrale a fare gioco con Pongracic e un terzo a fare da braccetti? A Firenze un simil ruolo lo ha fatto Gonzalo Rodriguez. Alla Juventus lo ha fatto Bonucci.

Jacopo Maggi

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