L'ultima in ordine di tempo è quella di quasi una settimana fa, ovvero contro il Milan: autogol di Nikola Milenkovic con annesse polemiche e 3 punti per i rossoneri; resoconto Fiorentina con zero punti per un gol subito al 92° minuto.

Un triste e sfortunato episodio che però in casa viola non è così raro, anzi. Sembra quasi una pessima tradizione o per meglio dire un complesso di sintomi che denunciano una malattia: una sindrome.

L'anno scorso è capitato parecchie volte:

Sassuolo-Fiorentina: Defrel sigla il definitivo 2-1 al 94° minuto e viola sconfitti; la storia si ripete in Coppa Italia sia andata che ritorno contro la Juventus: nel match al Franchi Venuti fa un autogol al 91° e ritorno da costruire; la squadra gigliata ci prova infatti, il match rimane in bilico fino al minuto 94 quando Danilo segna il 2-0 e rimonta sfumata nonostante la Fiorentina abbia espresso un ottimo calcio; succede anche contro la Salernitana qualche settimana dopo con Bonazzoli che segna il 2-1 nei minuti finali e sempre lo scorso anno, ancora contro il Milan, la viola gioca un grande match a San Siro contro i rossoneri che corrono verso lo scudetto: Fiorentina sfacciata e coraggiosa ma Leao nel finale spezza le gambe e viola ancora a casa con un gol subito nel finale.

Quest'anno la musica non cambia e la viola si ripete; Fiorentina-Lazio: due gol subiti nel finale (il 4-0 al 91° minuto); Fiorentina-Inter: match tiratissimo, bellissimo con la viola che rimonta due volte ma al 95° minuto i nerazzurri beffano la squadra di Italiano ed infine l'ultima, la più recente contro il Milan.

Il mister ha più volte ripetuto il concetto di concentrazione e di attenzione fino al termine del match, ma sinceramente perdere partite così rischia di diventare una malattia da cui viene difficile guarire.

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