Aleksander Kokorin, attaccante russo della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club. Ecco alcune delle sue parole:

"Prima di firmare il contratto ho parlato con Barone, Pradè e tutti mi hanno detto che Firenze è una bellissima città. Quando sono arrivato ho notato che è una città ricca di storia, con molti bellissimi posti. Per quello che ho sentito durante gli allenamenti e in queste prime partite sono straordinari. Per quello che ho visto finora, e lo dicono tutti, quando i tifosi avranno la possibilità di tornare allo stadio a Firenze, con lo stadio pieno sarà straordinario. La lingua italiana? Prima di arrivare a Firenze in Italia ero stato solo a Milano, per una piccola vacanza di due-tre giorni, poi nel 2012 ho trascorso due mesi a Roma, dopo un infortunio. Avevo iniziato a imparare l’italiano, ma ho qualche problema. Come dicevo sono stato a Roma, ma poi ero tornato a Mosca quindi con l’italiano ho ancora qualche problema. Adesso ho in programma di continuare, ho iniziato a studiare online e non appena rientrerò continuerò. Capisco molte parole ma non capisco come strutturarle. Capisco quello che vuole il mister e che cosa dicono i miei compagni, ma per ora capisco e basta. Parlo un pò di più con Dragowski, perché è polacco, quindi di un paese non molto distante dalla Russia. Lui mi capisce visto che la lingua polacca è molto simile al russo. Parlo anche con Dusan Vlahovic e Milenkovic, anche con loro ci capiamo molto bene, con loro parlo anche in inglese. Quando voglio parlare mi sforzo di farlo in italiano o in inglese. Obbiettivi personali? Per me adesso l’obiettivo più importante è quello di essere pronto, dal punto di vista fisico, e di giocare. Non mi interessa se da attaccante, a destra, a sinistra, al centro, da difensore. Vorrei solamente giocare e trovare continuità. Firenze? Per me qui è un ambiente fantastico. Penso al centro sportivo, dove abbiamo sia le strutture di allenamento che gli uffici della Fiorentina, quindi il Presidente Commisso e Barone ci sono molto vicini…non ho mai visto nulla di simile. In Russia abbiamo strutture separate, le strutture di allenamento sono le strutture di allenamento, gli uffici sono gli uffici. C’è meno vicinanza. È molto bello. Ad esempio, penso anche allo chef che arriva e mi chiede “Koko, che cosa vuoi mangiare?”. Duccio è fantastico. Ovviamente vorrei vincere un trofeo con la Fiorentina se possibile. Secondo me la Fiorentina ha giocato bene anche lo scorso anno, meno bene in alcune partite, e credo che la posizione finale in classifica non rispecchi il valore della squadra. Questo deve cambiare a partire da quest’anno, dobbiamo cercare magari di arrivare in zona Europa League, vincere la Coppa Italia, se possibile. Personalmente preferisco uno stile di gioco più aggressivo, più offensivo, e per quello che sto vedendo in questa Fiorentina anche l’allenatore la pensa così". Tempo libero? Adesso, ovviamente, vivo in un nuovo paese e quello che mi piace fare in Italia, se possibile, è prendere il treno per visitare alcune nuove città. Quando avrò tempo vorrei andare a Venezia. Poi sicuramente cominciare a imparare meglio l’italiano. Poi abbiamo tre cani, quando ho del tempo libero li porto in un bellissimo posto, che non avevo mai visto prima, dove è anche possibile lavarli…Per quello che vedo, in Italia tutti hanno uno o due cani, alla gente piacciono molto gli animali. Vita privata? Indosso sempre le maniche lunghe ma non perché abbia freddo, è più per stile, non per il freddo. Il clima in Italia è perfetto, mi piace anche quando piove. Mi piace la pioggia normale. Credo che tutti i calciatori, tutti gli atleti, con i primi guadagni vogliano essere alla moda, acquistare auto…ero così quando avevo 21-22 anni, per me adesso è più importante mio figlio. Quando ero più giovane avevo molte auto, tutte auto famose, ma poi questo non mi trasmetteva più emozioni per cui ho smesso di acquistarne. Poi, come detto, è nato mio figlio Michael. Io e mia moglie stiamo insieme da molto tempo. E il bambino ha 4 anni adesso, tra 2-3 anni andrà a scuola. Potremo rilassarci un po’. La celebrità? In Russia per me è molto difficile, perché anche quando commetto dei piccoli errori le persone ne parlano come se fossero un grosso problema. Magari faccio qualcosa che penso sia giusto per me, ma le persone che mi seguono pensano che non sia giusto. Ovviamente prima di fare qualcosa devo pensare a quello che faccio. Sarei un essere umano come tutti gli altri ma quando sei un calciatore professionista a volte inizi a essere molto famoso e devi pensare bene a quello che stai facendo. Idolo? Ronaldo Nazario, il Fenomeno. Ho quasi sempre indossato il numero 9 da quando l’ho visto giocare, per cercare di imitarlo. Ho sempre pensato che fosse un giocatore straordinario, nonostante abbia smesso di giocare e ci siano molti altri calciatori, il mio modello è sempre stato solo Ronaldo. Maturità? Sono tranquillo, prima ero più emotivo, rispondevo se i giornalisti parlavano di me, ma ora sono molto tranquillo, penso solo ad allenarmi. Ora penso solo ad allenarmi e ad ascoltare quello che mi chiedono l’allenatore o i dirigenti, o quello che vuole la mia famiglia. Ora sono più maturo"

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