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Più che un valzer è una danza caotica. Così diventa difficile programmare, e diventa difficile progettare qualcosa di concreto

Prima tutto su Gattuso, e poi dopo 20 giorni addio. Poi tutto su Italiano, ma le ultime ore danno l’affare per saltato per volere di Commisso. E adesso? Non è più valzer, è un ballo sfrenato in cui ormai la Fiorentina ne esce male, come immagine e come credibilità. I prossimi nomi sono esteri, ma ormai la piazza rumoreggia quando manca una settimana all’inizio del calciomercato e due settimane al rientro dei giocatori e ancora manca la guida tecnica, la figura che dovrebbe valorizzare mercato (anche qui da capire come costruirlo) e rosa attuale (da capire chi rimarrà e chi se ne andrà). Gli applausi per la velocità dell’operazione Gattuso si erano tramutati in mugugni all’annuncio del divorzio, ma le indiscrezioni e le cause hanno fatto pendere la bilancia dalla parte della dirigenza, capace di non piegarsi alle volontà del potente procuratore Mendes. La scelta del post-Gattuso è stata netta verso Italiano, un profilo giovane, preparato, con delle idee, un bel gioco e una gran voglia di mettersi alla prova in un palcoscenico ben più grande come la Fiorentina. E poi l’ennesimo dietrofront, l’ennesima dichiarazione di una programmazione che stenta a decollare dopo già due anni di completo anonimato. Le responsabilità della società sono evidenti, e al di là della prossima scelta sull’allenatore è chiaro che l’immagine della Fiorentina sia diventata quella di una squadra allo sbando, con poche certezze e tante lacune. Capitolo a parte il mercato. Qui soltanto applausi per il grande colpo Nicolas Gonzalez. Ma quante volte è stato preso un giocatore senza avere un allenatore? I soldi sono tanti, si tratta dell’acquisto più oneroso della storia della Fiorentina, e adesso tocca trovare un allenatore disposto a giocare con gli esterni, ed essendo già al 24 giugno la rosa delle scelte comincia a perdere petali, ma forse è già tanto che sia una rosa, seppur con tante spine.

Filippo Bertini

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