L'ex allenatore della Fiorentina Beppe Iachini a Radio Bruno: “Era relativo agli ultimi mesi. Quando sono tornato l'ambiente era preoccupato, i ragazzi avevano addosso molta pressione. Io l'ho sentita molto a livello sentimentale: ci ho giocato, i tifosi mi vogliono bene. Poi alla fine abbiamo tirato su un sospiro di sollievo. Tifosi? Vedere le partite coi tifosi allo stadio è una bellissima cosa. Le partite della Fiorentina  le vedo. Sono contento che sia ripartita bene. Italiano? Un ragazzo molto attento la parte tattiche. L'ho allenato e vedevo già in lui lo spirito dell'allenatore. Sono contento per lui, perché insieme abbiamo vissuto momenti indimenticabili. Quando sono arrivato a Firenze la squadra era in fondo alla classifica. Per questa città non è come le altre e sono stato contento di tornare. Ringrazio Commisso della possibilità e di avermi appoggiato. Abbiamo vissuto una situazione complicata, soprattutto col Covid. I ragazzi e io lo abbiamo preso. Non era facile. L'anno scorso abbiamo cominciato il campionato senza preparazione e l'inizio di stagione era stato così e così. Volevamo tutti fare un campionato diverso. Quest'anno c'è stato un mercato normale e i tifosi sono tornati allo stadio. Si è potuta fare una preparazione. Dopo il lockdown siamo stati la seconda miglior difesa. Alla ripartenza non abbiamo potuto riproporre quelle solite prestazione. Dirigenza? Ogni tanto mi chiamo. Ho parlato con Barone, Pradè. Sono rimasto in buoni rapporti con tutti. Ci resterà addosso la scorsa stagione. Se posso dire, giocare senza tifosi per i giocatori è stato difficile. Sembravano amichevoli. Io dovevo motivarli ancora di più. Ho amore per questa squadra, per questa città. Regista? All'inizio del campionato avevo Pulgar positivo al Covid. In quel momento volevamo cercare un sostituto, ma non ci siamo riusciti. Torreira? Poteva essere un giocatore che faceva al nostro caso. Vlahovic? E' un ragazzo eccezionale. Si allena al massimo e dà al massimo. Quando sono arrivato, ho avuto la conferma delle sue capacità. Ho notato che avesse caratteristiche importanti. Si vedeva che fosse da svezzare, ma aveva le caratteristiche del campione. All'inizio Kouame era più in forma. Vlahovic ha un fisico importante. Dopo la partita contro l'Inter l'ho avvicinato e gli ho detto che avrebbe giocato. Ha risposto benissimo alle critiche. Ha una grande personalità. E questo è un fattore importante per diventare un grande giocatore”.

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