L’idea viene dalle mie osservazioni sulla maniera che hanno e ebbero le squadre di affrontare le partite. Ho notato quanto si tenti di generalizzare attraverso il ricorso alle casistiche e quanto il caso faccia da padrone per essere reso normale.
Ecco, perché io parlo di ambiente e non di campo, o spazio.
Ho individuato due princìpi sociali:
Piuttosto che seguire la spontaneità (come direbbero nello Zen), ci direzioniamo verso misure i cui limiti sono proceduti ben oltre. Questo è il motivo, per il quale siamo creature sempre più pesanti che camminano su una superficie sempre più sottile. Altrimenti, il ciclo delle rinascite non sussisterebbe e noi non saremmo tecnici (perciò mezzi) e non saremmo, prima, sostituti e, poi, sostituibili.
Il principio delle mutazioni: il divenire che è lo stato sensibile della conoscenza.
Dunque, il “Samsara” rappresenta effettivamente lo stato divino e noi, attraverso le nostre azioni che vertono alla generalità e all’uniformità, “abbiamo in noi (come direbbe Hernan Huarache Mamani) il divino”.
Non sto dicendo che sia sbagliato, sto dicendo, ripeto, che sia giusto, ma nella sua misura.
Perciò noi “andiamo oltre”, facendo divenire l’immorale morale. La sofferenza e l’estetica osservano, coi loro occhi mai stanchi, qualunque movimento. Ciò che, oggi, viene visto come rivoluzionario o innovativo non ha un’origine propria. Altrimenti, risulterebbe irriconoscibile (e col termine “irriconoscibile” non sto parlando di “anomalia” e “anormalità”) e, di conseguenza, non potrebbe far parte del mondo (argomento terra: scissione mondo/natura, entrambi ambienti aventi norme generico-estetiche ripetute).
Prima di passare alla spiegazione vera e propria della “Scatola Difensiva”, voglio darvi una dritta che si collega ad essa. Dritta non volutamente approfondita vista la mole dell’articolo:
Se il compagno dovesse già accorgersi della sezione vuota, non ci sarebbe bisogno del punto 3 e, di una parte, del punto 4.
Dopo un’introduzione filosofica (filosofia spicciola lo ammetto) e un incipit di tutt’altro argomento (seppur collegato), passiamo alla spiegazione:
4-2-3-1 (lo so: sbilenco, ma giuro che sia un 4-2-3-1): ho preso questo modulo, perché è quello che, volere o volare, la Fiorentina attua. Anche se con alcune variazioni inerenti le marcature a uomo a tutto campo dei centrocampisti.
Qui spiegherò la movenza base applicabile dalla retroguardia viola:
Ho tolto i nomi per rendere più chiaro le posizioni assunte dai calciatori. Poi, ripeto, l’applicazione che uso è limitata.
Comunque, cercherò di farmi comprendere a parole.
Questi, i due “club” hanno maggiormente suscitato in me quest’idea:
Questi, invece, i due “tecnici” che hanno maggiormente suscitato in me l’idea:
Sottolineo: “l’hanno suscitata”. E basta.
Adesso, torniamo all’immagine sopra.
Osservando la Fiorentina (le caratteristiche dei calciatori) e Vincenzo Italiano (la “filosofia” di gioco), ho creato questo “malsano” (o “sano”, dipende dai punti di vista) stile di manovra:
Tabella delle antinomie per comprendere meglio il mio lessico:
IO | CONVENZIONE |
Recupero palla | Pressing |
Manovra | Possesso palla/Catenaccio |
Creare | Produrre |
Adesso passiamo al comportamento di base della terza linea.
Mettiamo che l’avversario debba scendere a prendere palla:
Il fluidificante mancino lo accompagna (dopo vi spiegherò cosa significhi rotazione e accompagnamento, pazientate):
Gli altre tre calciatori appartenenti alla retroguardia viola ruotano (so che siano diagonali, ma, ve l’ho già detto, immaginate che siano curve):
Le posizioni dei tre terzini:
I loro campi visivi:
Perché dico “centro”, “centrosinistra” e “centrodestra”? Perché la via più diretta per far gol forma questa macrozona centrale:
Inoltre, l’ho detto nei due articoli precedenti, la terza linea deve essere più larga del centrocampo.
Difatti, le posizioni assunte dai tre terzini servono, primo, a dare copertura alla macrozona sopra mostrata e, secondo (ma non meno importante), portare, attraverso la rotazione, alla copertura delle zone macrozone laterali, con gli avversari che non rispetterebbero il principio di convergenza.
Sopra l’ho accennata, ma trovo giusto ripetermi nello specifico:
Qui prenderò ad esempio l’accompagnamento base, quello del fluidificante.
Ripartiamo da qui:
L’accompagnamento si suddivide in tre fasi:
I calciatori lontani dalla zona vuota (punto pericoloso), o lontani dalla zona palla si muovo seguendo le linee di passaggio e la conoscenza ambientale, restando sempre asimmetrici.
Col termine difensore intendo il calciatore che compia la fase difensiva. Non il ruolo in sé, ma una delle sue caratteristiche.
Partiamo dall’immagine sottostante:
I quattro avanti viola disegnano un rombo iniziale. Iniziale, perché i movimenti, che successivamente illustrerò, dimostreranno, in realtà, che sia un quadrilatero.
Come per la terza linea, anche l’attacco ruota. Il perno sul quale compie la rotazione è il trequartista.
Sopra ho mostrato i movimenti di tale funzionalità. Qui sotto esporrò i suoi caratteri di base:
Il trequartista potrebbe essere addestrato non soltanto a una percezione sensoriale anteriore, ma pure posteriore. Poiché, in teoria, lavora maggiormente lontano dalla palla.
Al momento sto specificando soltanto i caratteri generali e le direzioni dei movimenti. Alla fine dello scritto, vi proporrò una situazione di gioco che li chiarirà.
Le ali non devono allargarsi, ma mantenere le distanze e semplicemente ruotare. Il movimento che devono fare l’ho cercato di riproporre nell’immagine in basso:
Nel globale, la loro visione resta da spalla a spalla, corpo posto fronte al pallone e spostamenti laterali:
L’ala, quando si trova lontana dal pallone, non si tiene sulla linea dell’ala opposta. Il suo sarà, come ho detto innumerevoli volte, puro orientamento.
Quindi, guarderà dove si trova la sfera, dove si trova il centravanti, dove si trova il trequartista e, soprattutto, dove si trova lui rispetto alle possibilità di ricezione avversarie.
Il centravanti si muove o verso sinistra o verso destra, tenendo in considerazione le due ali.
Prima della situazione di gioco che vi avevo anticipato, vi propongo la rotazione massima dell’attacco. Così potete già farvi un’idea:
Questo esempio servirà solo come dimostrazione della rotazione e del funzionamento (base ripeto) della “Scatola Difensiva”.
La palla arriva nella zona rossa:
Accompagnamento con conseguente rotazione della terza linea:
L’ala ruota, creando asimmetria col fluidificante (leggermente più avanzato). Così da togliere soluzioni di passaggio centrali:
Esporrò uno schema difensivo nel caso in cui il fluidificante dovesse essere saltato.
La palla va qui:
La terza linea ruota:
Avevo detto una cosa: i fluidificanti sono gli unici ad usare l’inserimento (|), “però (ho aggiunto) non significa che le altre funzionalità non possano farlo”.
Il mediano si abbassa:
A questo punto, qualunque tecnico si chiederebbe: “Perché non allarga i mediani?”.
Cosa dissi? Fondamentale non è la terza linea, ma il centrocampo. Dobbiamo proteggere la “via più diretta per far gol”.
Dunque, succede questo:
Il mediano indietreggia, facendo spazio all’ala:
Voi direte: “Ma se indietreggia il mediano, non sarà pericoloso?”. Io vi rispondo: è pericoloso se l’attacco non esegue la rotazione, se l’ala non compie i movimenti che io vi ho elencati (ricordatevi: “ritmo e distanze sono il pane del calcio odierno”).
Alla fine, col rientro del fluidificante, otteniamo:
L’articolo, ovviamente, data la mole delle informazioni che, altrimenti, sarebbe stata enorme, non è volutamente esaustivo e, in ogni caso, a mio parere, la teoria della “Scatola Difensiva” resta migliorabile di per sé.
Comunque, spero che, almeno a grandi linee, i suoi princìpi siano risultati chiari.
Non mi voglio prolungare oltre e vi ringrazio della pazienza.
Possibile addio a parametro zero all'Atalanta. Tra i club interessati potrebbe esserci anche la Fiorentina…
Il mondo del calcio piange la scomparsa di un uomo che aveva dedicato tutta la…
La Fiorentina di Stefano Pioli è una delle grandi delusioni di questo avvio di campionato:…
Il difensore del Levante Matías Moreno, passato anche dalla Fiorentina nella scorsa stagione, ha rilasciato…
Il Milan dovrà ancora a aspettare per avere finalmente a disposizione il giocatore. Lo stop…
L'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli dovrà fare i conti con un'altra importante defezione che potrebbe…