L’ex viola Daniel Bertoni è stato intervistato dal Corriere Fiorentino. Ecco alcune delle sue parole: “La situazione? Io sto bene, ma sono chiuso dentro casa da oltre un mese, da quando, il 13 marzo, i miei amici mi hanno organizzato la cena di compleanno. Poi non sono più uscito per il Coronavirus e la cosa più triste è che mia madre, che era stata ricoverata per un altro problema, è morta proprio in questo periodo e io non ho potuto starle accanto. È triste dover aspettare che finisca questa pandemia e che l’unico vaccino sia quello di stare a casa per non contagiarci. Anche in Argentina è così. Ripresa dei campionati? Il problema è solo economico perché senza sponsor e diritti TV i club hanno grandi problemi e quindi vogliono tornare in campo, ma ora non è il momento di pensare al calcio. Prima viene la vita, poi il pallone. I giocatori sono esseri umani, non macchine. Commisso? Questi primi mesi non sono giudicabili perché ha dovuto costruire la squadra in poco tempo. Ha puntato su un gruppo giovane con elementi di esperienza come Boateng e Ribery. Purtroppo però con il primo non è andata bene, il secondo invece ha dato spessore. Credo che l’operato di Commisso si vedrà meglio nel secondo anno. Molto dipenderà però sempre dai giocatori che potrà prendere perché per vincere ci vogliono calciatori forti che difficilmente rinunciano ad una big”.
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