Igor Protti, oggi club manager dell’US Livorno 1915 che riparte dal campionato toscano di Eccellenza, ha parlato ai microfoni del canale YouTube “Calcio di Periferia”.

Caso Vlahovic? Il più grande lusso che possono regalare i soldi è quello di scegliere. Coi soldi si possono comprare tante cose: case, ville, macchine, ma, quando uno ne ha a sufficienza, il più grande lusso è proprio che puoi scegliere. Scegliere di rimanere in un posto dove ti vogliono bene e sei apprezzato sarebbe una gran bella cosa, altrimenti credo che si debba essere riconoscenti e rinnovare il contratto con la società che ti ha dato la possibilità di metterti in mostra affinché possa monetizzare con la tua cessione e fare un mercato e quindi un campionato importante. Andare a scadenza di contratto, andarsene e non far prendere niente alla società, per come vedo io il calcio, è l’ultima soluzione, io non lo farei mai.

Il mio amore per il Livorno, che sia in Serie A, in Eccellenza o in Terza Categoria non cambia, quindi scendere tra i dilettanti per questa squadra non mi è costata nessuna fatica. Sono arrivato a Livorno nel ’85, ero un ragazzino di 18 anni, ho fatto tre anni di Serie C, abbiamo vinto la Coppa Italia di Serie C1 e in città i festeggiamenti erano come se avessimo vinto uno scudetto.

Mi piace pensare che ci siano tante persone così legate alle proprie squadre, disposte rinunciare anche dal punto di vista economico per amore della maglia: Sergio Pellissier lo sta facendo al Chievo, io a Livorno, mi piace pensare che lo possano fare anche tanti altri in altri posti d’Italia!”

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