Solito appuntamento del sabato mattina con la rubrica ironica "Rock&Gol" di Benedetto Ferrara sulle pagine de La Nazione. Ecco i punti su cui si è concentrato quest'oggi: "Ora ci manca soltanto la mitraglia dopo i gol fatti alla terza D". "La più bella, senza dubbio, è quella con Greta Thunberg che parla delle prove dei mutamenti climatici citando il fatto che prima la Juve usciva dalla Champions a primavera e adesso vola fuori in autunno. Bella e di ottimo spessore creativo. E sarebbe ipocrita non ammettere una certa soddisfazione nel vedere la faccia spenta di Vlahovic. Uno che ha detto a suo tempo «Ho la Juve dentro» e quindi capace di dare non solo un assist a repliche non esattamente ispirate alla raffinatezza di linguaggio ma ammettendo che in fondo è bello andare in Champions giusto il tempo per ascoltare la musichetta e tornare a casa. Come sempre.(...). La Fiorentina che va avanti in Europa conta di più. Non possiamo sempre delocalizzare le emozioni migliori. Italiano ha scoperto come motivare i suoi. Il concetto è semplice: mai partire da zero a zero. Troppo banale. Meglio regalare subito due reti all’Inter per poi iniziare a giocare. Questo gasa lo stadio, che rivive una versione low cost e a bassa definizione del celebre 4-2 di Pepito. La Fiorentina trova un pareggio che sembra una vittoria. Poi arriva Venuti. E vabbè. Che gli vuoi dire, mica colpa sua se gioca in serie A e se lo costringono a fare video per giustificare il mancato riscatto di Torreira. Ma lasciamo perdere. Meglio dare la colpa all’arbitro. Più che per il fallo di Dzeko su Milenkovic, per il vero scandalo: la mancata espulsione di Di Marco. In tv hanno detto che Valeri e il Var erano concentrati sul fallo da rigore e quindi non hanno preso in considerazione il cartellino. Una spiegazione che lancia il pallone nel mondo della surrealtà. Fosse vero Valeri dovrebbe semplicemente farsi vedere da uno bravo.(...).

Prosegue: "Comunque, anche in Coppa, la Fiorentina ha deciso di regalare subito un gol. Pare che lo schema sia stato studiato in allenamento. Poi Jovic ha fatto doppietta festeggiando con la solita voglia di accattivarsi le simpatie dei tifosi. Questa Fiorentina è un po’ così: Biraghi che imita Mcgregor dopo una rete segnata agli Hearts of Ponte a Greve, Jovic che fa il fenomeno. Ci manca solo la mitraglia al campetto di piazza D’Azeglio contro la terza D e siamo a posto. Batigol, digli qualcosa".

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Fiorentina, ora basta critiche: Jovic è tornato

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