Le cose cambiano, nel calcio anche abbastanza in fretta. Prendiamo l’estate di Fiorentina e Verona. In casa viola una perdita importante, Torreira, ma cinque arrivi pesanti che facevano pensare a un ulteriore salto di qualità: Jovic, Gollini, Mandragora, Dodò e Barak. Inseriti nell’impianto già collaudato che aveva conquistato dopo tanti anni l’Europa, c’era da sognare. E in effetti i tifosi erano entusiasti e la società pronta, nelle intenzioni, a inserirsi tra le sette sorelle. Un mese e spiccioli dopo, la Fiorentina in netta crisi sta ancora aspettando i frutti del mercato ed è in piena crisi. Invece l’Hellas partito col diesel, sta crescendo soprattutto grazie ai suoi nuovi acquisti.

 

Dodò al momento si è rivelato un vero rinforzo. Poi siccome quando le cose vanno male possono andare peggio (legge di Murphy docet) il brasiliano si è fatto male e adesso Italiano dovrà fare a meno di lui per 40 giorni. Il resto della truppa, al momento non è pervenuta. Mandragora perché davanti si è trovato un Amrabat scatenato

E poi forse ci si è accorti che non è un vero e proprio regista. Gollini, dopo qualche prestazione discreta, a Istanbul ha collezionato una serie di errori da matita rossa, anche per presunzione. Barak, l’ultimo ad aggregarsi al gruppo, per il momento sembra un pesce fuor d’acqua e forse gioca in una posizione non adatta. 

E infine c’è Luka Jovic. Al Real erano tre anni che in pratica non giocava. Ci vuole tempo, questo lo sapevano tutti. Viste le condizioni (al momento imbarazzanti) della squadra siamo all’attesa degli acquisti.

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