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ASS. Guccione, I 55 mln del Pnrr persi da Firenze

I 55 milioni di euro di fondi del Pnrr negati dalla recente valutazione della commissione Ue erano vincolati al progetto per la riqualificazione dello stadio Franchi. Questo vuol dire che sono persi e non potranno essere destinati ad altri investimenti“. Così l’assessore allo sport Cosimo Guccione replica al senatore di FdI Paolo Marcheschi.
“Il sindaco Nardella – ha ricordato l’assessore Guccione – ha già risposto al Ministro Fitto che gli chiedeva di verificare se ci fossero stati altri possibili progetti, di uguale importo, da sostituire con quello previsto della riqualificazione del Franchi. Dall’analisi è risultato che a Firenze le aree che rispettano i vincoli del cosiddetto indice di vulnerabilità sociale e materiale non sono molte perché la maggior parte hanno parametri troppo bassi”.

La nostra città – ha aggiunto – si è già vista assegnare finanziamenti Pnnr per oltre 60 progetti in ambito culturale, scolastico, sociale, trasporti e ambiente per circa 850 milioni di euro su un valore complessivo superiore al miliardo di euro. In generale l’amministrazione comunale ha ottenuto, sulla base di progetti definiti o addirittura immediatamente cantierabili presentati, ingenti finanziamenti statali  e  comunitari oltre ai fondi Pnrr, che sommati ai finanziamenti comunali conducono al piano di investimenti per oltre 2 miliardi di euro. Questo a testimonianare la progettualità diffusa e soprattutto che le numerose esigenze della città sono garantite da altre risorse”. 

“Quei fondi – ha spiegato Guccione – non possono essere usati neanche per la ex caserma Lupi di Toscana perché quell’area non rientra nei parametri previsti dal ‘piano urbano integrato’ (PUI). I criteri per l’assegnazione di un finanziamento ad un progetto di questo tipo discendono dalla decisione del consiglio Ecofin del 13 Luglio 21 e dal decreto legge 152 del 2021. In particolar modo è stato sancito un criterio tassativo da rispettare per l’assegnazione dei finanziamenti dei piani urbani integrati che prevede la possibilità di intervenire solo su aree urbane con indice di vulnerabilità sociale e materiale superiore a 99 o alla media dell’area territoriale. La ex caserma Lupi di Toscana ricade in un’area con un indice pari a 97,8 e quindi non è assolutamente finanziabile. E’ per questo motivo che l’amministrazione comunale ha candidato i progetti di housing ad altri bandi: gli interventi di housing sociale Lupi di Toscana al cosiddetto ‘programma  innovativo qualità dell’abitare’ e gli interventi per di studentati al quinto  bando sulla legge 338/2000 per strutture residenziali universitarie, dove il vincolo dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale non era previsto”.

Davide Giardina

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