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IN ATTESA DELLA LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Quando tutto si ferma è spesso difficile trovare qualcosa da fare. Si ha la voglia, ma non un compito da svolgere. Mentre, al contrario, spesso accade che manchi la voglia quando ci sono tante cose da fare. Ebbene non è questo il caso della Fiorentina, perché in casa viola la voglia di fare bene c’è, anche in tempi bui. C’è da parte della società, attenta nel monitorare con meticolosa costanza la situazione intestina e non solo. Anche i giocatori non sono da meno, poiché si allenano da professionisti quali sono, chi con maggiore voglia di mettersi in mostra, chi con nessuna. Tra coloro che improvvisano ogni giorno una sorta di tutorial di allenamento, non può non saltare all’occhio il brasiliano Igor. Che ci sia la pioggia, il sole, la neve, o la grandine, il numero 3 viola si impegna quotidianamente nella propria fase di allenamento, con la massima attenzione ad ogni movimento da svolgere e allo scandire orari ed esercizi (si allena quasi sempre verso le 16). Igor non bada alle scuse, basta un tappetino, uno scalino e la sua compagna Bianca, usata come zavorra per lo squat e la seduta può cominciare. Insomma, non manca la voglia di allenarsi, come quella di dare disposizioni. Sì, perché un attento curatore del lavoro come Beppe Iachini continua ad urlare e spronare i suoi anche da casa: “Durante la ma giornata tipo, continuo comunque a lavorare da casa, guardando partite e restando in contatto con lo staff tecnico e con i giocatori per permettergli di fare almeno il minimo dal punto di vista fisico“, ha detto il tecnico viola a Radio Toscana. Ma in questo momento circuiti, scatti e pallone passano in secondo piano, poiché “nella vita – continua il mister – ci sono dei valori importanti ed è giusto dare peso alle cose, ma ce ne sono alcune più importanti delle altre. Adesso è il momento di rispettare le regole, stando a casa e facendo quello che ci dicono gli esperti“. Parole e condotta da dirigente provetto. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della Fiorentina Rocco Commisso, che oggi, si è concesso ai microfoni di Rai GR Parlamento ribadendo il proprio amore per l’Italia: “Io mi sento ancora italiano, spero che il peggio sia passato e che tutto da adesso vada a migliorare per la salute di tutti i cittadini“. Ebbene, chissà se il peggio è davvero passato… fatto sta che nella giornata di ieri è stata notificata una notevole crescita dei guariti, circa 14.620 in totale sinora con 646 in più rispetto a domenica scorsa. La situazione è ancora lontana da una soluzione definitiva, ma forse un puntino lucente in fondo al tunnel si comincia a intravedere. Del resto, a volte il miglior per risolvere i problemi, è capirne la natura. Questo concetto è riscontrabile nelle parole di Pietro Terracciano, secondo portiere viola, a Radio Bruno Toscana: “Devo essere sincero e dire che all’inizio non avevamo la percezione di quello che stava accadendo, non immaginavamo che avrebbe preso questa piega tragica, altrimenti il campionato si sarebbe bloccato decisamente prima. È un momento delicato per il mondo intero, l’unico modo per uscirne è fare sacrifici“. A mali estremi, estremi rimedi: fare sacrifici è un atto di rimedio estremo in certi casi, soprattutto quando a farli sono persone in difficoltà. E allora il calcio può aspettare, per poi tornare ed essere amato ancora di più da tutti gli appassionati. La Fiorentina reagisce in questo modo al coronavirus, con attenzione, dedizione e cautela. E se la squadra è lo specchio di Firenze, allora, riprendendo nuovamente le parole di Iachini, “ne usciremo tutti a testa alta”.

Alfredo Verni

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