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EX VIOLA, Eriksson: “Non è vero che volevo mandare via Baggio. Sarei rimasto a Firenze, ma…”

E’ intervenuto ai microfoni di Lady Radio Sven-Goran Eriksson, storico allenatore alla guida anche della Fiorentina dalla stagione 1987 a quella del 1989: Di Canio mi annovera tra gli allenatori più illuminanti? Grazie mille per le parole, molto gentile. Cosa ricordo della mia Fiorentina a fine anni ‘80? Lo scudetto non raggiunto è stato un passo indietro. A Roma non potevo più stare, qualcosa s’era rotto con Boniek. A Firenze avevo tanti bravi giocatori, come Baggio che si era appena operato. Non poteva allenarsi con noi, si allenava con il preparatore Vittori. Penso che sia stato il primo vero anno di Baggio di grande livello. Ma avevo una grande squadra, specialmente in attacco. Cambio di ruolo di Baggio? Lui poteva giovare anche più dietro rispetto alla posizione di centravanti, ma per la squadra che avevamo a lui davo maggiore libertà davanti. Di essere il nostro numero 10, e non che stesse sempre a centrocampo. Era micidiale. Se è vero che lo volevo mandare via? No, assolutamente no. Dopo un match contro il Milan Arrigo Sacchi venne dentro lo spogliatoio e ci fece le congratulazioni. Baggio fece gol dribblando tutti, fantastico. Ricordo che Pontello diceva, se non ricordo male a Berlusconi, che fu ordinaria amministrazione quella prestazione nostra. Se mi sarebbe piaciuto restare a Firenze? Mi piaceva la città, i tifosi, la famiglia Pontello con cui facevo spesso colazione o cena insieme. Mi trovavo molto bene, però volevo vincere. E quando il Benfica mi chiamò, ed il loro presidente mi spiegò quello che aveva in mente, decisi di andare via. Tra l’altro il mio contratto con la Fiorentina era in scadenza. Nella stagione 87-88 mi ricordo di una partita vinta contro il Napoli in Coppa Italia, poi il fine settimana dopo li rincontrammo in campionato. Maradona era unico, troppo forte. Perdemmo 4-0 ed i miei giocatori ad un certo punto si fermavano in panchina da me e mi chiedevano ‘Mister, come dobbiamo fare a fermarlo?’. Giocatore più forte che abbia mai allenato? Difficile rispondere, ce ne sono molti. Ferdinand, Terry, Baggio, Gullit, Beckham. Cosa faccio ora? Mi sto riposando, purtroppo – ride, ndr. Non alleno più da due anni ormai. Se mi chiamano dalla Serie A vengo domani – ride, ndr. Mi manca a volte la panchina, ma va bene così. Verrò a Firenze? Quando torno in Italia sicuro ci passo”.

Redazione

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