Direttamente dagli spalti dello Stadion Z’dežele di Celje, il calciatore spagnolo Juan José Nieto Zarzoso, detto Juanjo Nieto, ha concesso una lunga intervista in esclusiva alla nostra redazione, presente sul posto per fare visita all’impianto che ospiterà il match del prossimo giovedì tra Celje e Fiorentina, valido per l’andata dei quarti di finale di UEFA Conference League. Tra i temi trattati, la scelta di sposare la causa slovena dopo tanti anni in patria, le impressioni prima del match contro la Viola e un riepilogo dello splendido cammino europeo intrapreso fin qui:
Non ero mai andato via dalla Spagna, ho giocato sempre lì fin dall’inizio della mia carriera. Il mio contratto con l’Huesca era scaduto, e oltre a questo iniziavo a rendermi conto che in seconda divisione spagnola le cose non cambiavano mai, erano monotone. Tenendo conto anche della mia età, avevo voglia di provare una nuova esperienza e poter finalmente giocare in Europa: per questo ho deciso di venire qui, anche dopo aver parlato con il mister (Albert Riera, anche lui spagnolo, ndr.) che mi ha convinto a sposare questo progetto.
Fortunatamente per me, qui tutti parlano l’inglese e questo ha certamente facilitato le cose. La vita qui è molto tranquilla, è tutto molto verde, molto sicuro. I viaggi in campionato, poi, sono molto brevi perché la Slovenia è piccola e questo è un aspetto importante per chi come me ha una famiglia. Ho la fiducia del mister, gioco tanto e questo è ciò che conta di più per me.
Sono una persona ambiziosa, che vuole sempre di più. Ho ancora un anno di contratto e per adesso le cose stanno andando molto bene: se il club vorrà crescere e svilupparsi ancora di più, sarò felice di continuare qui.
Il percorso del club in Europa è iniziato ancor prima che arrivassi qui. È stato un gran bel cammino, ce lo stiamo godendo minuto per minuto. Eravamo molto curiosi di scoprire le squadre che, turno dopo turno, avremmo affrontato. Credo che siamo cresciuti man mano che andavamo avanti. Abbiamo iniziato con un po’ di “paura” – per esempio contro il Vitoria – però siamo migliorati partita dopo partita.
È quel tipo di partite che sogni di giocare fin da bambino, con lo stadio pieno di tifosi che ti incitano. Venendo dalla Spagna, sono abituato a giocare partite con 30mila persone, mentre qui, dove non si vede spesso tanta gente allo stadio, sarà qualcosa di storico ed essere riusciti a far appassionare i tifosi e a farli accorrere in massa a vederci è qualcosa che ci rende ancora più felici e che ci darà ancora più carica per giovedì.
Io la vedo come un’opportunità per dimostrare a chi vive qui che abbiamo il livello per giocare queste partite. Per noi questo rappresenta una motivazione in più per dare il massimo pur sapendo di avere davanti una squadra forte con tantissimo seguito come la Fiorentina.
Io sono uno che dà il massimo a prescindere da chi mi trovo davanti. Se inizi a pensare “vediamo come va”, se sei preoccupato per il tuo avversario ancor prima di giocare il tuo livello si abbassa in automatico. Giocherò al 100%, senza paura, nonostante sia consapevole di affrontare una squadra che sta facendo benissimo in Serie A e che è ad altissimi livelli in Europa già da qualche anno.
Di seguito, Juanjo Nieto in posa con il nostro inviato e autore dell’intervista Mattia Musso dagli spalti dello Stadion Z’dežele di Celje:
Il resto dell’intervista sarà disponibile su FiorentinaUno.com.
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