Ex viola, Piccinetti: "Alla Fiorentina manca un uomo di calcio che possa..."

L’ex attaccante viola Claudio Piccinetti si è espresso a Lady Radio sulla stagione complessiva della Fiorentina di Palladino. Di seguito il commento.

Sul periodo viola e sul mercato

“La squadra deve giocare meglio. Avere più principi e motivazione. Parlare delle vittorie mancate con Monza, Venezia… non ha senso. Se le vincevi tutte avresti vinto il campionato allora. C’è da intervenire su quello che si è sbagliato: l’alternanza nelle prestazioni”.

“Finito il campionato, c’è da tuffarsi a capofitto nel mercato. Il nì non serve a nulla, o dentro o fuori. Basta prestiti, lavoriamo sulle certezze. Ancora ci sono tanti interrogativi tra De Gea, Kean, Gudmundsson e Fagioli”.

Su la Conference League, le prestazioni e su Palladino

“Senza coppe avremo molta tristezza durante la stagione. Toglie entusiasmo. A volte giocare in mezzo alla settimana è molto allenante. Certo serve una rosa di calciatori bravi, sennò fai molta fatica. Voglio fare ancora la Conference per vincere ed essere ancora più competitivi”.

“Quale è la vera Fiorentina? Le prestazioni con Milan, Inter, Juventus o quelle con Monza e Venezia? Questi alti e bassi mi tolgono sicurezza. Non credo nella mancanza di attenzione e di un atteggiamento sbagliato. È casualità? Non lo so. Alcuni giocatori non mi danno sicurezza. Ragionando sui singoli trovo molte insufficienze. Quando 5/6 giocatori su 11 fanno una prestazione sotto la media, le partite non le vinci”

“Il rinnovo è partito sicuramente dal presidente. Cambiare sempre a me non piace. Certe letture di formazione fatte da Palladino non mi sono piaciute. C’è una logica nel gioco del calcio. A volte sembra non entrarci dentro. La figura che manca alla Fiorentina è un uomo di calcio, una figura di raccordo e di spessore che possa consigliare l’allenatore per sbagliare il meno possibile”.