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Bove, la testimonianza di un soccorritore al Franchi: gli insulti dai tifosi…

Intervenuto al Corriere Fiorentino, uno dei soccorritori che ha assistito Edoardo Bove allo stadio Franchi ha parlato di quei lunghissimi attimi che hanno preceduto il trasferimento del calciatore dallo stadio all’ospedale Careggi di Firenze: 

Bove, un soccorritore: le procedure sono state seguite alla lettera

Le procedure sono state seguite alla lettera: l’ambulanza non può entrare in campo perché affonderebbe e rimarrebbe impantanata. In altri stadi hanno a disposizione i caddy, ma a Firenze non serve. Non siamo all’Olimpico dove c’è la pista d’atletica e le distanze sono grandi, qui l’ambulanza è a un passo dal terreno di gioco. Anzi, la velocità dell’assistenza è stata decisiva: già sin da dentro il campo il medico ha attaccato sul petto di Bove i due elettrodi del defibrillatore. Calciatore già in arresto cardiaco al Franchi? No, era ancora lucido e parlava quando è stato caricato sull’ambulanza. Ma si tratta di un defibrillatore automatico Dae che interviene subito in caso di aritmia. Così quando sull’ambulanza ce n’è stato bisogno si è attivato immediatamente. E Bove all’arrivo a Careggi era già di nuovo cosciente.

Malore Bove (ph. FiorentinaUno)

Sugli insulti volati dagli spalti del Franchi

Il trasporto Franchi-Careggi è durato sei minuti, merito di procedure dedicate agli eventi allo stadio che prevedono la scorta a sirene spiegate della polizia municipale. Reazione dei calciatori? Erano sconvolti, va capito il momento. In Maratona il pubblico protestava perché l’ambulanza non entrava in campo, lanciando insulti senza alcuna competenza in materia. Poi, visto che avevo la pettorina gialla, una volta che Bove era stato portato via, in tanti hanno cominciato a chiedermi che cosa fosse successo. Ma io da lassù non potevo saperlo, così a decine se la sono presa con me, “se hai quella divisa devi per forza sapere, altrimenti sei inutile”, mi dicevano”.

Mattia Musso

Nato nel 1999 a Noto, ho conseguito una Laurea Magistrale in Lingue, Letterature Straniere e Turismo Culturale presso l'Università di Trieste e un Master in Studi Linguistici, Letterari e Culturali presso l'Universidad de Sevilla. Voglio trasformare la mia passione per il giornalismo nel mio lavoro: sogno di scrivere e raccontare calcio in giro per il mondo. Collaboro da quasi due anni con FiorentinaUno ma ho avuto modo di misurarmi anche con altre realtà giornalistiche, se pur per un breve periodo; padroneggio lo spagnolo (livello madrelingua), l'inglese (livello avanzato), il francese e il rumeno (livello base). Mi piacerebbe trovare un impiego a tempo pieno presso una redazione sportiva o presso l'ufficio stampa di qualche società calcistica.

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