Bergomi: "Essere capitano? Oggi è fondamentale. Devi strasmettere DNA e valori del club"
Beppe Bergomi si è soffermato sulla differenza nell'essere capitano oggi rispetto a quando giocava lui

Beppe Bergomi si è soffermato sulla differenza nell'essere capitano oggi rispetto a quando giocava lui. Di seguito il commento del campione del mondo.
Le sue dichiarazioni in merito all'importanza di essere capitano
Quanto è importante a oggi essere capitano? "Tantissimo, è ancora più importante rispetto a quando giocavo io. Mi spiego: ai miei tempi le squadre erano formate soprattutto da italiani, l’ossatura era italiana e allora non è che ci fosse molto da spiegare.

Essere capitano oggi: tra senso di appartenenza e valori
Oggi è molto diverso, il ruolo del capitano è fondamentale perché deve trasmettere senso di appartenenza, certi valori e il DNA del club, perché non tutte le società sono uguali. Nella mia Inter avevamo sette-otto elementi che venivano dal settore giovanile, c’era un vissuto comune e una empatia che oggi non può essere data per scontata. Perciò avere un punto di riferimento riconosciuto è indispensabile e il ruolo va preso seriamente. Un mio allenatore diceva: essere capitano non significa solo scambiare il gagliardetto a centrocampo".
Lo riporta la Gazzetta dello Sport.