Dopo il derby di ieri giocato tra Roma e Lazio, non si placano le polemiche legate a quanto è successo in campo. Oltre al caso dell'ex viola, Gianluca Mancini, si apre anche il caso Stefan Radu.

Gli atteggiamenti inqualificabili di Mancini e Radu 

Mancini, autore del gol che ha portato la Roma alla vittoria del derby, a fine partita si è reso protagonista di una scena a dir poco discutibile; il difensore giallorosso infatti, sotto la Curva Sud, ha sventolato una bandiera raffigurante un topo sullo sfondo biancoceleste. L'ex Lazio, Stefan Radu, invece, presente in Curva Nord per assistere al match, si è presentato allo stadio con una felpa che sulla manica portava la scritta SS Lazio. "SS", ossia Società Sportiva, era scritto con i caratteri usati durante il regime nazista dalle SS. 

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Stando a quanto riportato da calciomercato.com, Stefan Radu è stato già coinvolto in episodi simili a quello visto ieri allo Stadio Olimpico di Roma. All'inizio di marzo, infatti, nella gara di ritorno tra Bayern Monaco e Lazio, nella sfida valida per gli ottavi di finale di Champions League, il giocatore si era riunito con circa cento ultras della squadra biancoceleste alla  Hofbräuhaus am Platzl, ossia la birreria del capoluogo bavarese, dove nel 1920 Adolf Hitler mise in atto il cosiddetto Putsch di Monaco, il tentato Colpo di stato del leader del partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, tentativo volto ad affermare il programma del partito in tutta la Germania. I video della serata mostrano Radu e gli ultras in atteggiamenti e cori inneggianti a Benito Mussolini. Si tratta di reato di apologia, punibile dalla legge sia in Germania che in Italia.

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