Per tentare un breve focus sulla “devalorizzazione del calciatore”. Qui si proverà, in un primo approccio, a spiegare una delle tecniche che compongono questo fine del potere del calcio.

L'IMPOSIZIONE DELLA GIOCATA

Questa tecnica, o tecnologia, di controllo applicata dal potere calcistico viene imposta, attraverso delle norme estetiche che devono essere, in qualunque caso, rispettate. Le esercitazioni non hanno, come fine, lo sviluppo cognitivo in sé del calciatore, ma la sua specializzazione. Le esecuzioni si attengono alle normative inerenti le modalità con cui esprimere la giocata.

RIPETIZIONE E PRODUZIONE IN SERIE DEI CALCIATORI

Le normative che vengono imposte, portano, per effetto delle esecuzioni, a ripetizioni e, dunque, alla scientifica produzione in serie di calciatori. La loro carriera viene costruita nelle giovanili: pre-determinata e pre-destinata. Ma tutta questa tecnologia sarebbe effimera, se non fosse per il fattore competitivo che la rende ciclica.

Infatti, per ottenere una quantità maggiore di individui che rispettino le imposizioni delle norme, si inserisce, lungo tutta la catena di produzione, la competitività. L'ago della bilancia che trova uso materiale solo tra forze racchiuse nel medesimo campo e mantenuta attraverso un perenne stato di “guerra” (rifacendosi a Foucault) o, meno aggressivo, rabbia e invidia. È il gioco del potere distrarre per dominare. Altrimenti i bambini avrebbero uno sviluppo cognitivo non controllato e non ben impostato. In poche parole: alla Ronaldinho, passerebbero il pallone di schiena.

FiorentinaUno, segui i nostri profili Social: Instagram, Facebook e Twitter
U. MARINO (Dg atalanta): “Attendiamo ancora risposte sugli episodi arbitrali della sfida contro la Fiorentina”

💬 Commenti