Fiorentina e Roma si affronteranno questa domenica per continuare a nutrire le loro speranze di qualificazione alla prossima Champions League: la squadra di Italiano è reduce dal pareggio – pieno di rimpianti – contro il Torino di Juric; i giallorossi vengono dalla super prestazione di Monza e in generale da 4 vittorie consecutive tra Campionato ed Europa League. Vediamo insieme – grazie a Footdata – i principali scontri che potrebbero indirizzare l’andamento del delicato match di domenica sera allo stadio Franchi.
Nikola Milenkovic non sta di certo vivendo la sua miglior stagione a Firenze: da quando è definitivamente esploso Martínez Quarta – e da quando Ranieri è entrato prepotentemente nelle rotazioni – il gigante serbo non è più il punto di riferimento della difesa di Italiano. Tuttavia, non si può negare la sua incidenza nella solidità di squadra quando è in forma; Gianluca Mancini è uno dei classici esempi di mastino che non si tira mai indietro e che non molla mai un centimetro: la sua tenacia e il suo ardore – a volte eccessivo – lo rendono il leader emotivo della Roma. Tra i due, in questa stagione, il centrale della Fiorentina ha vinto più contrasti aerei, ben 82 – forte del suo metro e 95 – mentre il romanista ha vinto più duelli difensivi (48 a 44) e completato più passaggi (1275 a 1006).
Giacomo Bonaventura è il faro tecnico di Italiano: da quando si è ripreso, la Fiorentina gioca meglio e sta ritrovando gli automatismi offensivi che avevano regalato ai Viola il quarto posto nel girone d’andata, anche se sono ancora troppe le occasioni non capitalizzate. Classe, determinazione e immenso senso della posizione fanno dell’ex Milan un elemento chiave dello scacchiere di Italiano. Lorenzo Pellegrini, con Daniele De Rossi in panchina, è un altro giocatore: gol, assist, giocate di qualità e quantità in ogni zona del campo. 3 gol nelle ultime 5 partite di Serie A e la sensazione che i suoi numeri possano lievitare insieme alle prestazioni dei suoi compagni. Nel confronto tra i due, Bonaventura ha fatto più gol (7 a 6) e portato a compimento più passaggi verticali (ben 270 contro 174), mentre il giallorosso ha fatto un assist in più (3 a 2).
Nico González non sta passando un gran periodo di forma: poche iniziative pericolose contro il Torino e la macchia degli errori dal dischetto contro la Lazio e contro l’Inter un mese fa: l’ex Stoccarda è chiamato a far valere il suo carisma, la sua freschezza fisica e la sua incisività negli ultimi 16 metri. Paulo Dybala è probabilmente il giocatore più tecnico dell’intera Serie A, e con De Rossi ha ritrovato lo smalto dei tempi d’oro, quando incantava l’Europa con la Juventus: pennellata su punizione contro il Monza, tripletta al Torino e una prestazione sontuosa contro il Feyenoord, con quel magico stop ancora nelle menti e negli occhi di tutti i tifosi. Tra i due, Nico è quello che trova più volte lo specchio della porta (19 a 14) ma è anche quello più sfortunato (ben 5 pali in stagione), mentre la Joya ha segnato più gol (12) e vinto più dribbling (67 a 65).
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