Il regista è colui che tende la trama del gioco. Colui che vede prima, che sa prima. Oggi si usa la frase “compito di regia”, quando in realtà bisognerebbe dire “compito di impostazione”. “El cerebro”, il cervello: questa è la definizione sintetica del regista. Deve riflettere. Non annuire all’allenatore e alzare qualche palla, smistarla. Dare un’impostazione alla manovra è totalmente opposto dall’esserne il regista. Nel primo caso si ha una conoscenza elementare, superflua. Nel secondo, invece, approfondita, dettagliata, specifica. Oggigiorno, siccome si vuole devolarizzare chi è il vero fulcro di questo gioco (il calciatore), si dà importanza esclusivamente allo spettacolo. Dunque, quale miglior personaggio se non “l’impostatore”? E la Fiorentina ce li ha. Crea spazio per i supplementi. I supplementi sono figure importanti in un calcio dispersivo e senza sostanza come quello contemporaneo. Comunque, a meno che non voglia spettacolarizzare il mese di agosto, la viola ha già ciò che cerca in casa.
Articoli recenti

Il report medico è impietoso per il Milan, fuori 40 giorni

Dzeko-Pongracic, sosta da dimenticare: stop per il croato, panchina per il bosniaco

Italia, Moise Kean lascia il ritiro: la nota della FIGC e le sue condizioni

Dal Milan all’Inter, la bomba di mercato per il 2026 è già servita

Milan-Fiorentina, quanti dubbi per Pioli: da Kean fino a Fazzini, Piccoli e Dodo’
