La Fiorentina si appresta a vivere un periodo molto denso di impegni e scontri diretti tra Serie A, Coppa Italia e Conference League: per farlo nel migliore dei modi, Vincenzo Italiano avrà bisogno di tutti i suoi effettivi, nessuno escluso. Con il rientrante Dodo‘, per esempio, il tecnico siciliano avrà a disposizione tre terzini destri di ruolo con caratteristiche diverse tra loro, e avrà la possibilità di usarli in base alle esigenze della partita.
Il titolare – a inizio anno – era certamente Dodo‘, ma con il bruttissimo infortunio che lo ha tenuto fuori per buona parte della stagione Italiano ha dovuto pescare dal cilindro una risorsa di emergenza che poi si è rivelata vincente. Michael Kayode ha esordito col botto nella vittoria contro il Genoa della prima giornata di Serie A, e se pur con qualche défaillance difensiva qua e là, al giorno d’oggi è lui il numero 1 della corsia destra: corsa da mezzofondista, polmoni d’acciaio e una continua spinta in avanti sono gli elementi che ogni allenatore desidererebbe sfruttare nei propri interpreti. Per lui, 19 partite, 1 gol e 1 assist alla sua prima stagione tra i grandi, con una media di 6.11 (stando a Fantacalcio.it).
L’ex capitano dell’Hellas Verona è uno dei terzini italiani con più esperienza in circolazione: partito con l’Inter, ha fatto una lunghissima trafila tra Italia e Inghilterra – un’esperienza al Watford – per poi trovare la massima continuità con gli Scaligeri: 159 presenze e 19 reti dal 2019 al gennaio del 2024, quando è passato alla Fiorentina per dare manforte al giovane Kayode e permettere a Italiano di rinunciare all’esperimento Parisi sulla destra. Alla prima apparizione in Viola, subito un bell’assist per Beltrán contro l’Udinese. Faraoni ha molta più esperienza dei suoi compagni di reparto e per questo sa gestire meglio le varie situazioni di gioco, motivo per cui Italiano potrebbe fare ricorso a lui nei match in cui è vietato sbagliare, in quelle partite da dentro o fuori.
Prima di rimediare uno degli infortuni in assoluto più duri da gestire per un calciatore, il terzino brasiliano era una delle armi in più di Vincenzo Italiano: corsa, velocità, fantasia e dribbling fulminei per creare superiorità numerica in zona d’attacco. Con il lungo stop, Kayode si è preso la titolarità, ma non è detto che Italiano non decida di impiegarlo nei match in cui serve dare una scossa decisa, che sia dal primo minuto o a partita in corso. Contro il Maccabi Dodo’ ha potuto giocare gli ultimi spezzoni di gara e ancora mancano la decisione nei contrasti e un po’ di condizione, ma se dovesse recuperare brillantezza l’ex Shahktar Donetsk potrebbe essere il jolly da usare per spezzare i match del finale di stagione.
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