I nomi di due grandi campioni:  Antognoni e Baggio si intrecciano nel 1985, quando Baggio viene “strappato” al Lanerossi Vicenza e integrato nella Fiorentina, mentre Antognoni è già un veterano dei viola. Nella sua carriera da calciatore, Giancarlo Antognoni, ha indossato principalmente due maglie: quella della Fiorentina, la squadra del cuore per cui ha rinunciato a ingaggi importanti con altre squadre, e quella azzurra della Nazionale, con cui, nel 1982, ha vinto i Mondiali. La sua carriera calcistica ha visto momenti grandiosi alternarsi a momenti davvero difficili, come infortuni gravissimi e addirittura un'incidente per cui ha rischiato di perdere la vita, ma il centrocampista umbro, come vedremo più avanti, si è sempre contraddistinto per la sua tenacia. Dotato di una classe innata, si muoveva nel campo con leggiadria, palla tra i piedi e testa alta. Era un avversario davvero temibile in quanto difficile da capire e prevedere. Dopo varie presenze in alcune squadre giovanili, come il settore giovanile del Torino, a soli 18 anni, nel 1972, debutta nella Fiorentina, in serie A. Fin da subito la sua personalità e la sua classe colpiscono tutti; il giornalista di 'Tuttosport', Vladimiro Caminiti, conia per lui una bellissima definizione: "l'uomo che gioca guardando le stelle", per via della sua tendenza a tenere sempre lo sguardo rivolto verso l'alto. Dopo aver vinto con i viola la Coppa ltalia (1974/1975), battendo il Milan 3-2, e la Coppa di Lega italo-inglese, nel 1975, superando 1-0 il West Ham, Antognoni e compagni sfiorano lo scudetto nel 1981/1982. Gli anni'80 però sono anni sfortunati per il centrocampista, che subisce vari infortuni. In uno di questi incidenti, come già anticipato sopra, nel 1981 il calciatore rischia la vita. Parliamo nello specifico dello scontro terribile con Silvano Martina, allora portiere del Genoa. Nel novembre dell'81 a Firenze si sfidano Fiorentina e Genoa in una gara valida per la 9^ giornata del campionato di Serie A. Nel bel mezzo della partita, al 55' ,il capitano viola Antognoni si lancia a tutta velocità in area per raggiungere la palla, calcia in porta, mentre il portiere Martina si avventa su di lui, e , sopraggiungendo in volo, con il ginocchio destro colpisce in pieno la testa del giocatore viola. Antognoni crolla a terra mentre il suo cuore resta fermo per 25 secondi. Fortunatamente, un massaggio cardiaco lo salva e il calciatore viene portato d'urgenza in ospedale, dove gli viene riscontrata una doppia frattura alla testa. Un altro infortunio nel 1984, in una partita disputata tra Fiorentina e Sampdoria gli procura una frattura scomposta di tibia e perone, frattura che poteva costargli la carriera. Come abbiamo anticipato, però, il numero 10 è dotato di una determinazione incredibile che lo porta a tornare in campo nella stagione successiva. Giancarlo Antognoni gioca con i viola per ben 15 anni, segnando 61 goal e 341 presenze. Nel 1987 cede la maglia numero 10 a Roberto Baggio, lasciando la squadra di una vita per la squadra svizzera del Losanna. A 35 anni, il 25 aprile 1989, però, dà il suo addio al calcio in uno stadio gremito che lo saluta. Alla fine degli anni'90, durante l'era Cecchi Gori, Antognoni torna alla base rivestendo ruoli dirigenziali nell'ACF: diventa dirigente del club viola fino al 2001 e dal 2005 lavora come Coordinatore degli osservatori delle Nazionali giovanili mentre dal 2015 diviene Capo delegazione dell'Italia Under 21. Come abbiamo già accennato, a ereditare la maglia del grande Antognoni, c'è Roberto Baggio. Il Divin Codino ha giocato nella Fiorentina dal 1985 al 1990. L’eleganza e l'estro dell'attaccante veneto fanno di lui una bandiera, non solo viola, ma di tutto il calcio italiano. Con le sue giocate incanta tutti, tanto da guadagnarsi, accanto a Divin Codino, anche l'appellativo di Raffaello dato lo stile e la maestria con cui si muove in campo. Acquistato per 2,7 miliardi di lire dal Lanerossi Vicenza, Baggio scende in campo con continuità solo a partire dall’anno 1987-1988. Prima, infatti, era alle prese con un importante intervento al ginocchio destro. L'allenatore Eriksson esalta ancor di più le qualità di Roberto, tanto che, nel 1990, Baggio porta la squadra in finale di Coppa UEFA. Sempre nel'90, Baggio arriva secondo nella classifica dei marcatori di Serie A, primo Van Basten. Nel 1990 viene acquistato dalla Juventus. Si conclude quindi il suo percorso nella squadra toscana che vede 94 presenze e 39 goal in 5 anni. Il passaggio ai bianconeri, però, non allontana Baggio dalla Fiorentina. Infatti diversi episodi hanno dato prova del forte legame tra il giocatore e i viola. Tra questi, possiamo ricordare il momento in cui, durante un match della Juve contro la Fiorentina, Baggio si rifiutò di calciare un rigore e, a fine partita, andò a salutare i suoi vecchi tifosi proprio sotto la Curva Fiesole.

 

 

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