Ieri Fiorentina-Lazio è terminata con la netta vittoria degli ospiti per 0-3. Vincenzo Italiano ha commesso un errore nella “preparazione” della partita.
La viola non ha ripetuto sul campo il proprio metodo. Italiano ha imposto ai propri calciatori la marcatura a uomo, anzi, a tutto campo. Milenkovic è stata la chiave negativa del match.
Il serbo era appiccicato all’avversario con maggiori compiti di impostazione, Luis Alberto. Non solo: lo inseguiva fin sulla trequarti dell’area di rigore laziale.
Di solito la Fiorentina intende, come pericolo, la sfera da gioco, sia in fase d’attacco che di difesa. Imposta la direzione del pallone. E, ieri, il tecnico dei viola ha squalificato questa parte del suo metodo. Il risultato è stato il collasso totale della compagine.
Come solitamente i gigliati pressano:
Come hanno pressato nel match contro la Lazio:
In entrambi i casi la sezione di Milenkovic detiene la nomea di “pericolosa”. Ma, nel caso “classico”, l’avversario avrebbe avuto attorno a sé almeno 5/6 calciatori, creando, anche qui, la “classica” situazione di gegenpressing imposta dal metodo di Italiano. Mentre nel secondo caso, cioè quello dimostrato in Fiorentina-Lazio, ne vengono tagliati fuori 6.
Nastasic è decentrato e la distanza da Venuti eccessiva. Perciò, con un filtrante, i biancocelesti saltavano il centrocampo viola.
Il 3-2-3-2 dell’Aranycsapat, La Grande Ungheria, ottenibile stringendo i due fluidificanti accanto allo stopper.
Perché “nel rispetto dei dettami di Italiano”? La risposta è il 4+1 che di solito il tecnico della viola crea per coprire al meglio i capovolgimenti di fronte. Tipologia schematica adottata anche da Klopp.
Nastasic marcava a uomo Immobile. Mettiamo che il bomber della Lazio avesse portato fuori dalla linea a 3 il serbo.
Questo è ciò che sarebbe accaduto:
Venuti e Biraghi sarebbero conversi centralmente. Milenkovic e Duncan, ripiegando, avrebbero preso posizione come esterni di difesa. Nastasic sarebbe corso all’indietro, posizionandosi davanti alla linea a 4.
Mettiamo, invece, che la palla fosse arrivata nella sezione di Venuti:
Il 23 della Fiorentina si sarebbe allargato. Nastasic e Biraghi avrebbero ruotato, lasciando spazio sulla sinistra per Duncan. Milenkovic avrebbe dovuto semplicemente ripiegare, restando nella sua sezione.
A parte le soluzioni o la “sezione Milenkovic“, il problema fondamentale è il “tecnico”.
Oggigiorno, non solo Italiano, ma anche tutti gli altri tecnici come lui, hanno un problema: non vanno oltre se stessi. Detta spicciola: non sanno “leggere la partita”. Sanno prepararla, imponendo i loro schemi e facendoli imparare a memoria, attraverso esercizi ripetitivi, ai calciatori.
Il resto è soltanto volto al mantenimento dell’intensità, con la quale “si diverte” gli spettatori (ormai non più tifosi). Intensità limitata all’interno di un campo di pressione, dove gli “impostatori” direzionano la palla e se stessi, e dove gli esterni ne tracciano i confini.
Basti vedere le sostituzioni: ormai i calciatori sono differenziati e non più diversificati. Ormai sono “interpreti” di una “posizione”.
Il calcio è di chi lo gioca e il business cerca di non ricordarselo.
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