Cecchi: "A Firenze gira la 'sindrome della felicità mancata' e vi spiego perché..."
Il giornalista de La Nazione parla del senso di infelicità che c'è a Firenze, provocato dalla mancanza di trofei

Il giornalista Stefano Cecchi de La Nazione parla del senso di infelicità che c'è a Firenze, provocato dalla mancanza di trofei.
A Firenze gira la “sindrome della felicità mancata”. Ecco perché
Ma la cosa che, personalmente, sembra contribuire di più ad alimentare il malcontento del momento è quella che potremmo chiamare la «sindrome della felicità mancata». Da troppo tempo infatti a Firenze non si festeggia niente. L'ultima volta fu nel 2001 con la coppa Italia e 25 anni senza una gioia sportiva qui non si erano mai registrati. E finché a vincere erano le solite note del Nord c'era come un senso di ordinarietà a non innescare malumori di rivalsa. Il guaio è che da qualche tempo squadre che per storia non erano superiori alla Fiorentina hanno cominciato a vincere in serie. Il Napoli che conquista 2 scudetti ma anche Roma e Lazio che alzano coppe e giocano nell'Europa che conta, perfino l'Atalanta che vince l'Europa League e che per 5 volte partecipa alla Champions. La coppa Italia del Bologna è stata la goccia che ha fatto tracimare un vaso di amarezza interiore nascosta. Che non è rivalsa verso la gioia altrui ma insoddisfazione naturale per un declassamento di status che il tifoso non può accettare senza dolore.

Quale può essere la soluzione per tornare ad essere competitivi
Così, se questa sensazione è giusta, la ricetta può essere una sola: si costruisca una squadra più attrezzata per poter competere. Si alzi il tasso tecnico della rosa da consegnare per il prossimo anno a Palladino nel tentativo palese di voler riconsegnare un pezzo di felicità sportiva a Firenze. Di ciò l'allenatore sarebbe il primo a giovarsene. O almeno, in caso di fallimento, colui destinato a salire sul banco degli imputati con più ragioni di quanto non accada oggi.